L’Aquila
Associazione diritti cittadino: gravi criticità all’ospedale San Salvatore

di oggisalute | 28 maggio 2013 | pubblicato in Attualità
ospedale San Salvatore L'Aquila

L’Aquila – E’ dello scorso 26 febbraio la prima denuncia su alcuni disservizi all’ospedale San Salvatore che l’Associazione per i Diritti del Cittadino aveva inviato al direttore generale Giancarlo Silveri.

Denuncia che, però, è rimasta inevasa. E’ quanto afferma il presidente dell’associazione Fabrizio Ettorre in una lettera aperta indirizzata al manager della Asl e nella quale chiede di intervenire sulle criticità riscontrate in ambito ospedaliero.

“In particolare, mi riferisco – dice- ai lunghi ed estenuanti tempi di attesa (che possono raggiungere le 15 ore) cui vengono sottoposti tutti i pazienti che accedono al Pronto Soccorso. Il più delle volte durante tali attese questi ultimi, spesso persone anziane, sono costretti a rimanere parcheggiati sulle sedie, senza nessun tipo di assistenza, aspettando di essere chiamati per essere sottoposti a visita medica o per conoscere gli esiti degli esami diagnostici eseguiti”.

L’Associazione per i Diritti del Cittadino denuncia, inoltre, che “in alcuni casi si continua a fare effettuare prelievi ematici a studenti in scienze infermieristiche, che non potrebbero in alcun modo operare in tal senso, se non preventivamente autorizzati dai pazienti, ma anche in questo caso sempre e comunque sotto l’esclusiva responsabilità del medico di turno, ovviamente presente.

Inoltre – prosegue il presidente – continuo a riscontrare l’esecrabile prassi in base alla quale alcuni medici strutturati vengono sostituiti dagli specializzandi durante l’esecuzione di visite o di percorsi diagnostici, senza che i pazienti siano informati da nessuno. Sarebbe semplice ovviare a tale problematica, ad esempio obbligando gli allievi infermieri e i medici tirocinanti ad indossare un cartellino con le proprie generalità e il ruolo rivestito“.

Incalza poi il vertice dell’associazione: “sembrerebbe che talvolta vengano rinviati alcuni interventi chirurgici programmati. Pare legittimo chiedersi se subiscano lo stesso trattamento proprio tutti i pazienti e quindi anche quelli che si sono sottoposti a visite a pagamento presso studi privati di alcuni medici.

E’ grave che si verifichino tali condotte e che gli ospedali si comportino come aziende a tutti gli effetti, non solo nel conseguimento degli obiettivi economici, ma addirittura nel porre in secondo piano i diritti delle persone malate“.

Non è stato possibile contattare il direttore generale dell’Asl 4,Giancarlo Silveri per ottenere una replica (n.d.r).

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