Rettori italiani in aiuto di Greta, corsi sul cambiamento climatico

di oggisalute | 24 ottobre 2019 | pubblicato in Attualità
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La Società italiana di medicina ambientale (Sima) chiama a raccolta i rettori delle università italiane per aderire al manifesto ‘University Rectors for All’ (U4All). Sulla scia dell’impegno di Greta Thunberg, la sedicenne attivista svedese diventata il simbolo della lotta al cambiamento climatico. Un invito rivolto al mondo accademico “perché sia inserito il tema dei determinanti ambientali e sociali della salute nei corsi di laurea e post-laurea, al fine di promuovere l’Accordo di Parigi e le raccomandazioni delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico”, sottolinea la Sima. Il manifesto Sima è stato pubblicato su ‘The Lancet’.

Il documento porta la prima firma di Alessandro Miani, presidente Sima, ed è stato presentato questa mattina a Roma alla Camera dei deputati alla presenza, tra gli altri, di Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Mario Turco, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e Pierpaolo Sileri, vice ministro della Salute. L’evento è stato realizzato sotto l’egida della Crui e della cattedra Unesco ‘Educazione alla salute e Sviluppo sostenibile’. “E’ necessario – spiega Miani – promuovere l’applicazione dell’Accordo di Parigi e le raccomandazioni dell’Ipcc (Inter-governmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite), contenendo l’aumento della temperatura del pianeta al di sotto degli 1,5°C. E’ per questo che chiediamo a tutti i rettori della Crui di siglare l’iniziativa, impegnandosi a seguire nelle proprie università un impegno concreto su questa strada, affrontando il tema del cambiamento climatico in ogni corso”.

“La salvaguardia dei cambiamenti climatici e la tutela dell’ambiente e della salute richiedono un’urgente transizione da un modello economico di crescita lineare a un’economia di tipo circolare – afferma Turco – Affinché quest’ultima non diventi una mera propaganda ambientalista, occorre che si traduca in convenienza economica. Per il raggiungimento di questo importante obiettivo è necessario che si sviluppi, oltre a un radicale cambiamento culturale delle imprese e dei consumatori, un idoneo processo innovativo dei materiali da utilizzare nei processi produttivi. Importante pertanto, per l’affermazione di questo nuovo modello economico, è il ruolo delle istituzioni scolastiche e universitarie che dovranno aggiornare e sviluppare nuovi percorsi formativi”.

Ad aprire i lavori della conferenza stampa il videomessaggio di Maria Neira, direttore Dipartimento di Salute pubblica e Determinanti ambientali e sociali della salute dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): “Siamo molto felici – dichiara – che i rettori delle università italiane siano i primi a raccogliere, per il tramite della Sima, il nostro invito a inserire il tema dei determinanti ambientali e sociali della salute nei loro corsi di laurea e post-laurea, a partire dalle scuole di medicina così come negli altri corsi di laurea, specializzazioni e master universitari. L’importanza della salubrità dei luoghi, dell’aria e delle acque sulla salute dell’uomo è un argomento traversale che coinvolge diversi ambiti del sapere e delle professioni: è quindi fondamentale che i futuri laureati ricevano un’adeguata preparazione sul tema ‘ambiente-salute’ per sviluppare le necessarie conoscenze e sensibilità. L’Oms non farà mancare il suo supporto culturale e scientifico a questa lodevole iniziativa e ci auguriamo che anche le assemblee dei rettori a livello europeo e internazionale possano seguire questo esempio”.

Ai rettori che decideranno di aderire al programma ‘Per l’ambiente e la salute’ è richiesto di sottoscrivere i seguenti 6 punti del manifesto ‘University Rectors for All’: 1) Operare pro-attivamente nelle proprie università perché il tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze sullo stato di salute del pianeta e degli esseri viventi riesca a ‘informare’ ogni corso di laurea o post-laurea; 2) Coinvolgere nell’iniziativa le comunità scientifiche di riferimento; 3) Collaborare con Sima per promuovere la diffusione di una cultura della sostenibilità, attraverso l’organizzazione di eventi informativi o formativi; 4) Valutare l’implementabilità di uno specifico curriculum (con attribuzione di Cfu), predisposto da Sima in collaborazione con l’Oms, dedicato ai determinanti sociali e ambientali della salute, per gli studenti di Medicina e di altri corsi di laurea scientifici quali Biologia, Biotecnologie, Chimica, Ingegneria o Scienze ambientali.

Ancora: 5) Sostenere la realizzazione di studi e ricerche in diverse discipline (architettura sostenibile, economia, produzione industriale, agricoltura, epidemiologia, chimica e medicina), per favorire il necessario trasferimento di conoscenze dall’ambito scientifico ai decisori, affinché il mondo accademico sia pienamente coinvolto nel processo partecipativo che deve riunire l’intera società civile per assicurare un futuro alla nostra terra e alle nuove generazioni; 6) Ospitare conferenze e convegni che Sima potrà predisporre in coordinamento con le università, per coinvolgere l’opinione pubblica e spingere i decisori a compiere i decisivi progressi verso gli adempimenti dell’Accordo di Parigi e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

(Fonte: Adnkronos)

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