“Lo faccio a settembre”, ecco perché rimandiamo gli impegni

di oggisalute | 11 settembre 2017 | pubblicato in Attualità
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Finisce l’estate, si torna alla routine. Riprendere la vita di tutti i giorni è difficile, ma ancora di più lo è dover fare i conti con gli strascichi che ci portiamo dietro dall’inizio delle vacanze, dal momento in cui abbiamo pronunciato la fatidica frase: “lo faccio a settembre”.

Iscriversi in palestra, ricominciare a studiare, fare una dieta… sono davvero tanti gli impegni che ogni anno, giunti agli sgoccioli dell’attività lavorativa e con ormai l’estate alle porte, decidiamo di rimandare a quando saremo più rilassati dopo le vacanze. O almeno questo è quello che raccontiamo a noi stessi. Prometterci di realizzare gli impegni a settembre è infatti spesso una scusa che usiamo per rimandare cose che non amiamo fare. E allora forza e coraggio: è arrivato il momento di affrontare tutti gli appuntamenti che abbiamo spostato a settembre. Come fare?

“Il mese di settembre coincide con la ripresa degli impegni messi in discussione durante il periodo lavorativo”, spiega all’AdnKronos Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Chieti. “In questo senso bisogna fare riferimento alla cronobiologia. Il rimandare gli impegni è un comportamento dovuto al fatto che il nostro ritmo cronobiologico durante le vacanze estive cambia radicalmente rispetto al resto dell’anno. Complice anche l’alta temperatura che impone in ognuno di noi ritmi diversi rispetto a quelli invernali”. Durante le vacanze, poi, ci abituiamo a vivere senza orari rigidi e standardizzati, liberi dal pensiero di sapere costantemente che ore sono o ‘quanti ne abbiamo oggi’. “La mancanza di orari – chiarisce Di Giannantonio – induce a relazioni diverse sia con se stessi che con gli altri. Tutto ciò sfocia nella difficoltà di fare fede agli impegni”.

Ma perché è così difficile riprendere gli impegni dopo l’estate? “Il nostro cervello – spiega l’esperto – funziona come un muscolo. Quando si torna all’attività dopo tanto tempo, i muscoli producono acido lattico, un componente tossico cui il corpo si deve riabituare. Allo stesso modo, il cervello che torna in fervente attività dopo un lungo periodo di riposo, si deve riabituare allo stress. La nostra difficoltà sta proprio nell’accettare la fatica che comporta riportare il muscolo alla sua massima efficienza”.

Attenzione a non continuare a procrastinare, magari rimandando a dopo Natale quello che ci eravamo ripromessi di realizzare a settembre perché “rimandare significa rendere più difficile il recupero dell’efficienza del nostro cervello”. Il consiglio è dunque quello di prendere in mano la situazione e affrontare tutti gli impegni previsti, senza continuare a cercare scuse per spostarli. Un metodo che può aiutarci a farci coraggio può essere quello di “trovare un alleato con cui condividere la ripresa degli impegni (e quindi il successo) e con cui creare costruzioni positive”, spiega Di Giannantonio.

Altro aspetto fondamentale è quello di evitare di pensare di poter fare tutto subito. “E’ importante affrontare gli impegni rimandati con gradualità; fare prima le cose più complicate sperando, in questo modo, di togliercele di mezzo in poco tempo, non ci aiuta affatto. E’ bene, piuttosto, intercalare gli impegni più pesanti a quelli più leggeri, in modo da creare un approccio morbido e sereno. Ricordiamoci infatti che il muscolo si deve riabituare e rieducare piano piano allo stress. Rispettiamo quindi il nostro bioritmo: alterniamo i vari impegni.” Niente scuse e appuntamenti rimandati, approccio rilassato e magari un alleato con cui affrontare gli appuntamenti: sono queste quindi le tattiche per riuscire ad affrontare al meglio tutto ciò che abbiamo rimandato a dopo l’estate.

(Fonte: Adnkronos)

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