Giornata Mondiale dell’Osteoporosi,
da Palermo allarme sulla fragilità ossea

di oggisalute | 16 ottobre 2014 | pubblicato in Attualità
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L’osteoporosi è una patologia che interessa, nel mondo, oltre 200 milioni di donne, e la cui causa è senz’altro legata all’avanzare dell’età e alla conseguente perdita di massa ossea, con manifestazioni che, però, possono essere anche molto precoci. Si tratta, infatti, di una patologia che interessa il 30% di tutte le donne che vanno in menopausa, ma può insorgere anche dai 45 anni se la menopausa è precoce, condizione che, si stima, interessi circa il 4-5% della popolazione femminile.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, diventata ormai un appuntamento fisso per la tutela della salute femminile, Mario Barbagallo, direttore della UO di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, lancia un appello a tutta la popolazione femminile siciliana, dai 50 anni in poi, affinché non vengano sottovalutati persistenti dolori ossei che possono essere sintomo di fratture da fragilità ossea causata dall’osteoporosi severa, la cui incidenza è molto più comune di quanto si pensi.

Spesso definita ‘ladra silenziosa’ o anche ‘tarlo silenzioso’, in quanto compare in maniera asintomatica, per poi manifestarsi spesso con una frattura, l’osteoporosi è una patologia ormai nota alle donne italiane, come raccontano i risultati della  recente indagine “La fragilità ossea: conoscenza e percezioni delle donne over 50”, commissionata dalle 5 Società Scientifiche che firmano la Campagna “Stop alle Fratture”.

La ricerca ha fornito anche un interessante spaccato relativo alla popolazione femminile della Sicilia, da cui è emerso che, ad esempio, le abitanti di queste Regioni sono le più consapevoli dei pericoli legati alla fragilità ossea. Sono, inoltre, il gruppo maggiormente reattivo, ritenendo l’osteoporosi una malattia molto grave, i cui principali fattori di rischio sono la menopausa precoce e l’età avanzata.

Dall’altra parte, però, solo probabilmente si rivolgerebbero ad un centro specializzato. Per quanto riguarda la gestione domestica, solo 1 donna su 2 organizzerebbe la casa in modo da renderla più sicura, o si iscriverebbe ad un corso di ginnastica o effettuerebbe un controllo di vista e udito. Sono anche il gruppo più numeroso che probabilmente si rifiuterebbe di camminare con un bastone. Interessante il dato riguardo all’aderenza ai trattamenti per l’osteoporosi prescritti: sono il gruppo che maggiormente li assumerebbe come da indicazioni del medico.

“L’indagine demoscopica condotta recentemente su un ampio campione di donne, anche siciliane, documenta una buona conoscenza della gravità dell’osteoporosi e delle fratture da fragilità – dichiara Mario Barbagallo – Sono, infatti, consapevoli dei fattori di rischio, quali menopausa precoce ed età avanzata, e danno importanza alla prescrizione del medico. Ciò che preoccupa è la tendenza a non prendere in considerazione una visita specializzata, controlli a vista e udito, e messa insicurezza della casa e della propria persona, attraverso l’uso del bastone. Questo dimostra la necessità di continuare a sensibilizzare la popolazione siciliana sulla prevenzione della rifrattura, evento che può portare a conseguenze anche molto gravi, sia per la persona interessata, sia per chi presta assistenza ed è responsabile per la sua salute, quali i famigliari ed i caregiver”.

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