Autismo, un’alleanza pubblico-privato per la ricerca

di oggisalute | 29 luglio 2015 | pubblicato in Attualità
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La ricerca italiana dell’Istituto Superiore di Sanità sulla diagnosi precoce dell’autismo entra nella rete di ricerca europea. La rete italiana si estende grazie al sostegno della Fondazione “I Bambini delle Fate”.

Nida, il network Italiano per il riconoscimento precoce dei disturbi dello spettro autistico, promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) per individuare segni precoci di tali disturbi si estende anche grazie all’ingresso di un partner privato e si collega con l’Europa che la include nella sua rete di ricerca.

“Grazie alla rete italiana siamo oggi riusciti a diagnosticare precocemente circa il diciassette per cento di casi di disturbi dello spettro autistico e ritardo nello sviluppo del linguaggio nei bambini monitorati ma l’obiettivo è quello di fornire un modello efficace da applicare ogni volta che si presenta una situazione a rischio – afferma Walter Ricciardi – commissario dell’Istituto Superiore di Sanità – I successi ottenuti finora da questo network ci hanno permesso di entrare in un progetto europeo che finanzia i maggiori esperti internazionali in grado di fare ricerca sull’identificazione dei segni precoci di autismo e di sindrome dell’iperattività (ADHD). Una rete – continua Ricciardi – che nel nostro Paese diventa più forte e oggi si amplia anche grazie al sostegno dei Bambini delle Fate che con centomila euro permetterà di allargare per il prossimo anno la rete anche in Piemonte e, successivamente, in altre regioni. Ecco come pubblico e privato possono costituire un binomio virtuoso, a servizio della salute di tutti”.

Questo network che prevede la sorveglianza e la valutazione del neurosviluppo di neonati a basso e ad alto rischio, grazie a questi finanziamenti sarà estesa ad altre regioni italiane ampliando così il campione oggi costituito da circa 100 bambini. In particolare è previsto lo studio e l’osservazione di alcuni indici, quali il pianto neonatale, la motricità spontanea e l’attenzione verso stimoli sociali, nel primo anno di vita di questi bambini.

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