Dott. Ernesto Valenti

La protesi del ginocchio

di oggisalute | 1 ottobre 2012 | pubblicato in
Foto Valenti modificata 4

Dott. Ernesto Valenti, chirurgo ortopedico specialista in Ortopedia e Traumatologia.

 

Sempre più persone, ogni anno, si sottopongono ad un intervento chirurgico di protesi di ginocchio. Le storie che vengono raccontate dal paziente nel corso della visita con lo specialista ortopedico sono spesso simili: un dolore che è iniziato lentamente, con periodi di accentuazione e di parziale regressione, ma che progressivamente è diventato sempre più costante ed intenso, al punto di limitare l’autonomia nella deambulazione e nel fare le scale. A volte sono riferiti traumi o precedenti interventi chirurgici (soprattutto per lesioni dei menischi o dei legamenti del ginocchio), oppure una deviazione dell’asse degli arti inferiori (ginocchio varo o valgo) presente con frequenza in altri membri del nucleo familiare.

Una deviazione in valgo del ginocchio con, a lato, il corrispondente esame Radiografico

In altri casi il ginocchio può soffrire per gli effetti di una patologia reumatica (come l’artrite reumatoide) che in genere colpisce questa articolazione nel contesto di un’aggressione generalizzata a tutte le articolazioni (mani, piedi, anche, ecc.).

Inoltre bisogna considerare che una percentuale notevole di interventi viene effettuato su pazienti in età avanzata: ciò avviene per merito dei progressi della Medicina e delle migliorate condizioni di vita e di salute (soprattutto nei Paesi più ricchi) che hanno prodotto un notevole aumento della vita media. Per fare un paragone è come se, in passato, si costruissero automobili che si guastavano irrimediabilmente dopo poco tempo: su queste automobili le ruote non avevano il tempo di consumarsi mentre oggi, con una vita media ben al di là degli 80 anni, la nostra “automobile” vive molto più a lungo e quindi può essere necessario sostituire le gomme (le nostre ginocchia) che si sono consumate. A questo si aggiunge la necessità, per molte persone anziane, di mantenere la propria autonomia: molto spesso, infatti, si tratta di persone che vivono da sole e che non vogliono essere di peso ai parenti, mentre una volta i pazienti anziani rimanevano, nella maggior parte dei casi, all’interno del nucleo familiare.

Incremento della vita media. Si noti che solo un secolo fa si viveva, mediamente, circa la metà di oggi

La radiografia di un ginocchio normale mostra che lo spazio tra il femore e la tibia è conservato e pressocchè simmetrico tra la parte interna e quella esterna dell’articolazione

Radiografia in due proiezioni di un ginocchio normale

 

mentre nelle ginocchia dolenti spesso lo spazio risulta ridotto dalla parte che fa male: questo è il segno più visibile del consumo di una parte dell’articolazione.

 

Radiografia di un ginocchio con un evidente consumo dello spazio tra femore e tibia, sulla parte mediale (ginocchio varo)

Nel caso in cui il ginocchio sia stato “aggredito” dall’artrite reumatoide, il quadro radiografico è ancora diverso, perché il “consumo” è generalmente esteso a tutta l’articolazione e, quasi sempre, coinvolge anche l’altro ginocchio.

 

Radiografia di due ginocchia con esteso consumo articolare più evidente al ginocchio destro (sinistra nell’immagine) in paziente affetta da artrite reumatoide

Va detto che, prima di proporre un intervento chirurgico importante come quello della protesi, bisogna cercare sistemi meno invasivi al fine di ridurre il dolore e migliorare la qualità di vita del paziente (riduzione del peso quando questo sia eccessivo, fisioterapia, ecc). Purtroppo, però, spesso queste cure sono efficaci solo parzialmente e temporaneamente: l’usura del ginocchio tende a progredire e frequentemente l’intervento diventa l’unica soluzione praticabile.

PERCHE’ IL DOLORE AUMENTA PROGRESSIVAMENTE?

Il dolore è causato prevalentemente dal consumo della cartilagine articolare. Questa è liscia, e quindi consente il movimento tra le superfici che scorrono (femore e tibia, femore e rotula) con il minimo di attrito. Quando aumenta l’attrito aumenta anche il consumo, ovvero quando la cartilagine diventa irregolare in qualche punto lo sfregamento contro la cartilagine contrapposta agisce come una grattugia, generando a sua volta una irregolarità che aumenterà l’attrito e così via. Quando il consumo della cartilagine supera un certo limite viene scoperto l’osso che sta al di sotto di questa, ed il dolore diviene più intenso perché questa zona è notevolmente più sensibile.

La protesi di ginocchio “riveste” le superfici usurate ancorandosi all’osso: da questo momento il movimento avverrà tra due superfici artificiali, e quindi il dolore sarà assente o comunque notevolmente ridotto ed il movimento stesso dell’articolazione migliorerà.

COM’E’ FATTA UNA PROTESI DI GINOCCHIO?

Ne esistono di diversi tipi. Le più impiantate sono protesi che rivestono solo la parte interna o quella esterna dell’articolazione tra femore e tibia (cosiddette monocompartimentali) e quelle che sostituiscono entrambe. Si può anche decidere (a seconda delle necessità ed, anche, in base alle specifiche scelte del chirurgo) di rivestire la rotula.

 

Immagini radiografiche: a sinistra una protesi monocompartimentale (è stata rivestita solo la parte interna dell’articolazione tra femore e tibia), a destra una protesi bicompartimentale (sono state rivestite entrambe le superfici tra femore e tibia)

Le protesi sono nella maggior parte dei casi formate da tre pezzi: due metallici (uno si àncora sulla tibia ed uno sul femore) ed un pezzo di raccordo in polietilene che si aggancia alla parte tibiale e sul quale avviene lo scorrimento, durante i movimenti di flessione ed estensione, della parte femorale. La parte tibiale e quella femorale vengono “agganciate” all’osso in genere con l’uso di uno speciale cemento.

L’intervento chirurgico dura circa un’ora. Nella maggior parte dei casi i drenaggi vengono rimossi il giorno dopo l’intervento. La riabilitazione inizia subito dopo l’intervento e di solito la deambulazione viene ripresa, con l’ausilio di stampelle e di un fisioterapista, entro le 48 ore. La riabilitazione poi proseguirà fino al raggiungimento di un soddisfacente grado di movimento ed all’abbandono delle stampelle, obiettivi che vengono in genere raggiunti entro 30 giorni dall’intervento.

QUANTO DURA UNA PROTESI?

E’ la domanda che più frequentemente viene posta dai pazienti, giustamente preoccupati del rischio di subire ulteriori interventi in futuro. Diciamo subito che non può esistere una risposta generale, la domanda dovrebbe piuttosto essere posta così: “QUANTO POTRA’ DURARE LA MIA PROTESI?”.

La risposta a questa domanda non è comunque semplice, in quanto il chirurgo non è un mago che possa leggere nel futuro. Possiamo dire che:

  • Solo una piccola percentuale di pazienti (meno del 2%) ha necessità di un nuovo intervento nei primi anni, soprattutto a causa di infezioni la cui percentuale, per fortuna, è negli ultimi anni diminuita grazie anche alle migliori tecniche chirurgiche ed alla corretta profilassi antibiotica, benché il rischio di infezione sia ancora presente, per quanto minimo.
  • Molti studi confermano che una protesi di ginocchio, in oltre il 95% dei casi, è ancora ben funzionante dopo 15 anni. Attenzione: ciò non vuol dire che dopo 15 anni sarà da sostituire! Questo dato indica che dopo 15 anni il 5% dei pazienti operati avrà avuto un reintervento, e ovviamente questo numero aumenterà negli anni seguenti. Bisogna inoltre considerare che si tratta necessariamente di studi iniziati molti anni fa e che si riferiscono a vecchi modelli di protesi ed a tecniche chirurgiche molto meno perfezionate di quelle di cui disponiamo oggi. Ci sono tutte le premesse per attenderci che le protesi che impiantiamo oggi dureranno di più.
  • La protesi va considerata un “pezzo di ricambio”, e come tale necessita di manutenzione e di attenzioni ed è soggetta ad usura come qualsiasi pezzo meccanico. E’ quindi evidente che una protesi si consumerà potenzialmente di meno in un paziente anziano, le cui richieste funzionali sono modeste, rispetto ad un giovane sportivo, di più in un paziente obeso rispetto ad uno magro.

CONCLUSIONI

La protesi di ginocchio è oggi un intervento molto affidabile, in grado di restituire autonomia e liberare dal dolore persone che altrimenti vedrebbero compromessa in modo irreparabile la qualità della loro vita.

Si tratta comunque di un intervento da eseguire solo in caso di vera necessità, trattandosi di una chirurgia che ha comunque una percentuale minima ma tuttavia esistente di risultati non soddisfacenti e di complicanze (come detto, oggi tendenzialmente al di sotto del 2% nei primi anni) e quindi è opportuno che il chirurgo suggerisca trattamenti alternativi e meno invasivi nel caso in cui si riscontri la possibilità che questi trattamenti possano essere efficaci.

Quando però non vi siano alternative si tratta di una chirurgia che può essere affrontata con fiducia e che consente, nella stragrande maggioranza dei casi, una rapida ripresa delle normali attività e, a volte, anche di una moderata attività sportiva.

É possibile contattare il Dott. Ernesto Valenti presso il Centro Ortopedico di Chirurgia Specialistica Articolare, Via Briuccia, 84  Palermo. Tel.+39.091.588386 

Per maggiori informazioni sull’attività medica svolta dal Dott. Valenti visitate il sito http://www.ernestovalenti.eu/

Commenti

  1. Gianni scrive:

    Ritengo il dott Valenti molto bravo, tra i migliori in Italia sul ginocchio, come anche il dott Romagnoli, il dott Marcacci, il dott Massaro, il dott Urbino, tutti eccellenti professionisti

  2. Antonino scrive:

    Salve,mi chiamo Antonino e ho 42 anni. Da poco tempo ho cominciato a sentire un dolore nel lato del ginocchio dx, mentre nel ginocchio sx ce un osso che fuori esce. Ho eseguito raggi e sono stato da un ortopoedico, che pero, mi ha diagnosticato: GINOCCHIO DX E SX DISCRETAMENTE VARE, MAGGIORE LA SX. RIBADISCE DOLORE A LIVELLO DELLE METAFISI TIBIALE MEDIALE DURANTE LE PROLINGATE STAZIONI ERETTE. BALLOTTAMENTO ROTULEO NEGATIVO, TEST MENSICALI NEGATIVI, STABILI, TEST ROTULEI NEGATIVI. CONSIGLIO NUOTO, BICICLETTA, CYCLETTE E PALESTA SENZA CARICHI ASSIALI.
    Il mio medico di base me lo sconsiglia. Ioho una grande confusione e non so cosa fare, mi puo gentilmente dare un consiglio di che cosa pensa della mia situazione? La ringrazio anticipatamente

  3. luisa scrive:

    Gentilissimo dottor valenti..ho 63 anni..sono stata operata per protesi totale ginocchio a novembre 2015.Purtroppo ancora oggi ho dei dolori retrorotulei e il ginocchio dopo un po’ che sono in piedi..sembra avvolto in una fascia elastica.Mi dica…..devo ancora pazientare o devo preoccuparmi e sottopormi ad accertamenti.La ringrazio infinitamente..attendo fiduciosa….luisa

  4. Annamaria Vecchione scrive:

    Salve dottore,sono una ragazza di 38 anni e da molti anni soffro di gonartrosi gravissima bi-laterale con assenza totale di cartilagine al ginocchio destro.Ho fatto diverse artroscopie e infiltrazioni con acido ialuronico e cartilagine,terapie mediche e di riabilitazione, ma con scarsi risultati.sono in possesso di risonanza magnetica fatta il 08/02/2016.Sarei felice di avere un suo parere dal momento che altri ortopedici hanno sconsigliato l’applicazioni di protesi per la mia eta’.
    In attesa di una sua risposta la ringrazio e invio distinti saluti

  5. Franco scrive:

    Buongiorno Dr. Mi è stata impiantata una protesi totale al ginocchio six, esattamente 1l 12 Gennaio 2015, ed ancora non ho una completa articolazione. Premetto che ho 73 anni ed ho sempre fatto ciclismo anche agonistico x 20 anni. Sento quasi sempre il ginocchio come impastato e si gonfia dopo aver camminato per soli 200 – 300 mt. Mentre in bici mi sento più a mio agio, ma dopo soltanto 30 Km. ricompaiono i soliti sintomi di cui sopra accennato. Chiedo: Quanto periodo serve per una completa articolazione? Grazie

  6. Rita scrive:

    Gentilissimo dottore, Le vorrei esporre il mio caso per x chiederLe un consiglio:ho 48 anni, ho avuto un incidente con la bicicletta il 26 novembre scorso che mi ha procurato una frattura upluriframmentaria scomposta terzo distale femore. Il 4 dicembre ho subito l’intervento peper l’osteosintesi con chiodo endomidollare Trigen. Adesso a distanza di 3 mesi e mezzo dall’intervento, il callo osseo e’ a buon punto, ma ho ancora enormi problemi con il ginocchio, lo piego,non senza fatica, a 90 gradi. Qualcuno mi ha consigliato lo sblocco in marciai, Lei cosa ne pensa? Quali sono i pro e i contro? La ringrazio anticipatamente per i consigli che mi vorra’ dare. Rita

  7. fiorella scrive:

    buongiorno, sono appena stata operata di protesi mono compartimentaleal ginocchio destro ed ho 48 anni, ho fatto 15 gg di fisioterapia e sto aspettando di farne ancora, mi muovo molto bene e faccio la cyclette bene però ho sempre paura che la protesi si possa spostare anche perche in casa(molto piccola) a volte cammino senza stampelle perche ingombrante. Questo potrebbe succedere secondo Lei? grazie mille. saluti.

  8. pellegrini franca scrive:

    Gentilissimo dottore,le scrivo dalla provincia di Firenze, ho 57 anni e le ginocchia messe malissimo.Sono stata operata di menisco a tutte e due,otto anni fa e quattro anni fa.Adesso la mia situazione,e` peggiorata,cammino male e quando ho camminato I’ll dolore e` spesso atroce,le scale non ne parliamo,le salgo e le scend con fatica ad una ad una,insomma x farla breve dopo tanti esami,ma tanti,tante visite ,ho trovato,a Careggi un ortopedico che mi sta seguendo,I’ll dottor Baldini,specialista in protesi al ginocchio e anca,lui ha ritenuto che la protesi totale sia l` unica soluzione.I’ll 24 di febbraio mi operera` ,mi ha chiesto se ero anemica,non essendolo mi ha detto che le cambiera` tutte e due.Io le chiedo: sara` ancora piu` doloroso? Si puo` fare senza problemi ulteriori? La ribilitazione e` la stessa come ne facessi uno? L` anestesia va bene quella non totale? Grazie ,se mi risponde gliene saro` molto grata perche` come avra` capito sono impaurita e molto ansiosa

  9. longhin roberto scrive:

    buongiorno dottore le faccio una domanda forse banale per lei ma mi fa pensare,sono stato poperato alla semi protesi al ginocchio sinistro alla fine di agosto e cancora tuttora quando cammino sento il ginocchio che scatta.
    e ogni tanto sento dolore non forte alla giontura dietro il ginocchio,mi devo preoccupare ho 62 anni.
    grazie anticipatamente della sua cortese risposta.

  10. Antonietta Giudici scrive:

    Buona sera Dottore
    Mia madre, 87 anni, buona salute generale, dovrá sottoporsi ad un
    Intervento di protesi al ginocchio destro causa artrosi. Le sarei molto
    Grata se mi consigliasse un bravo chirurgo e struttura ospedaliera a Milano, cittá in cui vive mia madre.
    Sono piuttosto in ansia perchè ho saputo che non sempre il dolore si
    Risolve con l’intervento e che molto dipende dal chirurgo che opera.
    La ringrazio in anticipo se vorrá rispondermi. Cordiali saluti

  11. Maura scrive:

    Gent.le Dottore…ho avuto intervento c.ca 1 mese fa di protesi parziale ginocchio..Iniziato fisioterapia in ospedale..ed ora piscina e fisioterapista due volte alla
    settimana..fatto anche COMPLEX…. Uso ancora stampelle….anche se mi sentirei
    di camminare senza almeno in casa! Vorrei chiederle..poichè ho problemi economici se devo proseguire a fare tutto ciò..!! anche perchè il ginocchio
    riesco già a piegarlo ed a estenderlo notevolmente…e x questo debbo ringraziare fisioterapista che mi ha tanto aiutato…E in casa a parte gli esercizi..che mi hanno consigliato..cosa posso fare x avere più facile ripresa… Ho tanta voglia di avere una vita un po’ normale ho 60 anni e da Aprile che non sono in grado di fare nulla…anche perchè abito sola…grazie x la risposta e Buona giornata

  12. Giovanni scrive:

    Buongiorno Dottore
    Circa 8 anni fa ho avuto un incidente in moto nel quale ho distrutto la gamba dx, quando dico distruttointendo un bypass all arterea poplitea, la lesione totale dello SPE con conseguente piede equino e una lussazione del ginocchio che mi ha costretto al fissatore esterno per circa 1 mese. a distanza di 8 anni il mio ginocchio è ridotto malissimo mi sono recato da diversi ortopedici e tutti mi dicevano la stessa cosa che non c’è niente da fare. ora mi ritrovo con i crociati totalmente distrutti, il collaterale interno anch’esso distrutto e con il menisco è inspessito quindi andato anche lui. Morale della favola non posso praticare nessuno sport apparte qualche cosa in piscina ma parlo di poca cosa dato che il piede equino mi rende molto complicato molte operazioni, e quando cammino il ginocchio emette una serie di rumori non le dico quando salgo le scale,sembro robocop. Per fortuna i dolori sono talmente costanti che non mi danno piu fastidio anche se sempre presenti. La mia domanda è dato che mio la mia tibbia e attaccata al mio femore solo grazie alla pelle, non vi è nessuna possibilità per risolvere tale problema? ovviamente quando dico risolvere intendo non sembrare piu robocop e potermi permettere di praticare uno sport fuori dall’acqua? Grazie, saluti

  13. antonella scrive:

    Buonasera
    per favore può rispondermi?
    grazie

  14. francesca scrive:

    Buongiorno Dottore ho 30 anni , il mio problema è la sindrome femoro rotulea, che mi ha creato un danno osteocondrale sulla rotula di 4° , purtroppo dopo il primo intervento di lateral release e miscofratture , il secondo di microfratture e Prp durante’altroscopia e nel 3° intervento in artrotomia per l’inserimento del petch hyalofast e nuovamente microfratture. a distanza di 9 mesi il ginocchio mi da ancora problemi e a quanto sembra dai referti della tc e della risonaza il patch non si è attaccato. la domanda è quasto tipo di protesi kinespring potrebbe essere utile nel mio caso?

  15. Angela scrive:

    Gentile dott.le volevo chiedere un informazione sono caduta e al ginocchio sinistro o la protesi battendo mi fa male volevo sapere se si può spostare o altro la ringrazio della risposta

    • claudio scrive:

      buona sera Dottore,
      mia mamma è stata operata di protesi totale al ginocchio sx,e dopo un anno circa si è verificato che dietro il ginocchio e scendendo lungo il polpaccio la gamba si è gonfiata, in prima battuta si è pensato ad una trombofleibite, ma dopo ecodopler la diagnosi è rottura della ciste di beker.
      Ci viene detto anche dall’ortopedico che ha fatto i controlli successivi all’impianto della protesi che non si può fare niente che il liquido si assorbe da solo.
      Dopo un anno la gamba è ancora un pò gonfia di più sul lato posteriore e interno del ginocchio, con un leggero dolore dietro il ginocchio.
      Le radiografie fatte dopo questo problema dicono che la protesi è ok.
      Consultato un altro ortopedico non ha dato alcuna importanza al gonfiore.
      Vorrei sapere cosa ne pensa in merito ed evventualmente cosa consiglia di fare?
      Grazie per la risposta.

  16. antonella scrive:

    Buonasera dottore,
    ho 49 anni e il 31 gennaio 2014 mi sono fatta la protesi completa al ginocchio.
    venti anni fa da un incidente avevo riportato fratture al piatto tibiale e con diversi interventi tra cui il penultimo un trapianto per tirare su il piatto tibiale.
    negli ultimi anni il dolore era sempre più forte e la cartilagine scomparsa.
    ad oggi sono sette mesi che sono operata e continuo a fare riabilitazione. ho sofferto molto e arrivare a 90 gradi ci ho messo un sacco di tempo. ho sempre molto dolore da dover prendere antidolorifici e sento il ginocchio sempre rigido. cammino ma mi stanco subito e alla fine zoppico.
    il mio ortopedico mi dice che l’intervento è riuscito bene e dato il mio vecchio stato del ginocchio (anche con artrosi) i tempi di recupero saranno da un anno a un anno e mezzo. sono abbastanza demoralizzata e stanca.
    secondo lei è il mio un percorso regolare e riuscirò col tempo a non avere più dolore?
    la ringrazio.

  17. patrick scrive:

    Buona sera dottor valeti..sono un ragazzo di 22 anni ho problemi riguardanti le ginocchia. in base alle visite che ho fatto i dottori sono arrivati alla conclusione che ho la cartilagine di tutte e due ginocchia consumata,
    Soprattutto nella parte superiore dove e’ del tutto assente.ho le rotule fuori asse e anche lievi problemi ai legamenti e menisco.come cura mi hanni dato da fare delle infiltrazioni per agevolare il movimento di abe due le ginocchia ogni anno , ma vorrei sapere se ci fosse qualke altra cura o qualche altro rimedio..avevo preso in considerazione anche l’operazione ma mi hanno detto che presto…vorrei avere un suo parere.. mi faccia sapere grazie mille

  18. giulio scrive:

    ho 48anni, da 2 soffro di artrosi al ginocchio radiografia, conservata rima articolare necrosi condili, osteofiti, menischi calcificati,rmn dice cartillagine assotigliata con iniziale scopertura osso subcondrale,domanda posso durare ancora una decina di anni prima di fare la protesi? grazie.

  19. Riccardo Elli scrive:

    Buongiorno.
    74 anni, triplice BPAC nel 2011. Sinora tutto bene. Non altre patologie gravi.
    Da dieci anni soffro di gonartrosi, prima sinistra ora bilaterale.
    Ho fatto infiltrazioni di HAL più volte con risultati non duraturi.
    Assumo Voltaren Retard 100 quotidianamente da molto tempo, e ho pochissimo dolore. Riesco a giocare a golf spostandomi col cart.
    Ho però difficoltà a deambulare e a scendere le scale.
    Medici e chirurgi consultati insistono perché io faccia eseguire l’intervento di protesi, addirittura bilaterale in una sola volta.
    Ritengono che aspettare troppo renda più rischioso il tutto, inoltre temono che Voltaren provochi gravi risentimenti cardiaci e forse anche renali.
    Io ho paura. Vivo a Milano e ho una moglie che potrebbe asistermi nella riabilitazione.
    Che ne pensa?.
    Grazie.

    • oggisalute scrive:

      Egregio Signore,
      la paura di un intervento chirurgico è normale e non si può affermare che un intervento di protesi di ginocchio sia privo di rischi. Questi le saranno stati certamente spiegati dai Colleghi che ha consultato ma le avranno anche detto che si tratta di complicanze che si verificano in una minima percentuale di casi.
      Bisogna guardare in faccia la realtà. Lei è ancora relativamente giovane e gioca a golf, sia pure spostandosi con il kart. La patologia di cui soffre è progressiva, quindi (pur non potendo prevedere con certezza la rapidità di aggravamento) in un tempo più o meno breve le renderà ancora più difficile praticare questo sport i cui effetti benefici sul fisico (e non solo) ben conosce. Più tempo lascerà passare e più l’intervento sarà complesso, a causa della progressiva erosione dell’articolazione; inoltre avrà aggiunto altri anni a quelli che già ha e, in genere, con l’avanzare dell’età la salute tende a peggiorare…
      Tralascio gli effetti potenzialmente deleteri dell’assunzione di farmaci antiinfiammatori per lunghi periodi, perchè a lei noti ed evidenti.
      Confesso che mi riesce difficile capire come lei possa affermare di avere pochissimo dolore ma poi dice che ha difficoltà a fare le scale ed a deambulare.
      In conclusione, penso che sia corretta la proposta dei Colleghi di eseguire l’intervento. Ovviamente l’ultima parola sarà la sua.
      Spero di incontrarla sul green e di vedere che, grazie all’intervento, non ha più bisogno del kart.
      Con i migliori auguri.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  20. rita ghezzi scrive:

    Buonasera dott. Valenti sono rita ghezzi ho 68 anni, sono stata operata il 14 nov 2013 di protesi totale al ginocchio sinistro ho fatto riabilitazione in ospedale per un mese e poi altri 21 giorni in day hospital, ho fatto tutti i controlli col prof che mi ha operata, tutto risulta ok. Però io continuo a sentire dolore al ginocchio. Ora dovrei operarmi anche al ginocchio destro, sempre con la protesi totale, ed ho appuntamento per il 16 ottobre 2014, sono un po’ preoccupata e non so se faccio bene a fare l’intervento dopo un anno o se è meglio aspettare ancora un po’, visto che il dolore c’è ancora? La ringrazio per l’attenzione. Cordiali saluti.

  21. FRANCA scrive:

    BUONASERA MIOO MARITO è STATO OPERATO AL 30 DI OTTOBRE DI PROTESI TOTALE AL GINOCCHIO SX SENZA PROTESIZZARE LA ROTULA .LUI HA SEMPRE SENTITO UN DOLORE LATERALE DEL GINOCCHIO FACENDO UN PICCOLO MOVIMENTO E CONTINUA RIFORMARSI LIQUIDO SINOVIALE TOLTO GIA TRE VOLTE FATTO INFILTRAZIONE DI CORTISONE POI INIEZIONI DI CORTISONE E ANTIDOLORIFICI POI FATTO RATEL RELISE E PULIZIA SINOVIALE ORA FACCIAMO ARGILLA E GHIACCIO NON SAPPIAMO PIU KE FRE

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signora,
      impossibile darle indicazioni sulla base di quanto lei scrive. Nella maggior parte degli interventi di protesi di ginocchio la rotula (almeno in alcuni paesi, tra cui l’Italia) non viene protesizzata. Solo raramente la mancata protesizzazione della rotula crea problemi ed è difficile (anche se non impossibile) che i disturbi di suo marito dipendano da questo. Certamente non è normale che un ginocchio operato oltre sei mesi fa continui a produrre liquido sinoviale ed a far male. Se il chirurgo che ha eseguito l’intervento non riesce a darle convincenti spiegazioni sul fenomeno (è possibile che il fenomeno sia chiaro nella sua natura al chirurgo e da lui ritenuto poco importante e transitorio) chieda un secondo consulto con un altro chirurgo del ginocchio particolarmente esperto sulle protesi.
      Mi spiace, ma senza la documentazione radiografica pre e post-operatoria, eventuali dati di laboratorio e senza visitare suo marito non posso dirle di più.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  22. Assunta Susanna Caliò scrive:

    Gentilissimo dottor Valenti , ho letto tutta la corrispondenza che Le è stata inviata e le Sue cortesi e competenti risposte . Le scrivo anch’io per lo stesso argomento :ginocchia affette da ‘gonartrosi bilaterale’ con indicazione di intervento chirurgico per l’impianto di protesi! Ho 66 anni e mia madre presto novantenne , ha subito lo stesso intervento quando aveva 77 anni,ovvero 11 più di me . Possibile che la struttura ossea sia soggetta a leggi ereditarie (e allora mi chiedo perché non ho ereditato da mio padre atletico e provetto ciclista fino agli 80 anni e oltre…)e non a condizioni ambientali (climatiche ad esempio) o a stile di vita? Io tremo al pensiero di vedermi “mutilata” percentualmente nella motilità con l’impianto di protesi che rifiuto mentalmente , perché sono un tipo dinamico, molto attivo e avevo programmato per la pensione molte attività escursionistiche non realizzate prima a causa del lavoro sedentario e ingrassante in verità, come quello di insegnante. Vorrei sapere che cosa mi dice dell’ortopedico dottor Flavio Terragnoli che opera presso la clinica Poliambulanza di Brescia e che aveva a suo tempo operato la mamma . Le sarò grata di una risposta…consolatoria perché sto vivendo un momento molto triste e pessimista che mi deprime. Cordiali saluti. Susanna Caliò .

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signora, inizio dalla fine della sua lettera.
      Non posso darle notizie del Dott. Terragnoli, che non ho il piacere di conoscere, ma il fatto che la protesi impiantata 13 anni fa alla mamma funzioni ancora bene depone positivamente, non le pare?
      Lasci da parte la depressione: nella sfortuna lei è fortunata. Solo trenta anni fa avrei dovuto risponderle in modo ben diverso. Le protesi che impiantiamo oggi hanno moltissime possibilità di sopravvivere più a lungo di lei (anche se dovesse, come le auguro, superare i 100 anni). Per di più non impediscono di svolgere una vita perfettamente normale e di dedicarsi anche ad attività moderatamente sportive. Quindi nessuna mutilazione della sua motilità nè riduzione del suo dinamismo che, invece, sono probabilmente destinati a ridursi in assenza dell’intervento. In sostanza, se le è stata proposta una protesi è ragionevole pensare che dopo due/tre mesi dall’intervento lei starà decisamente meglio rispetto a prima.
      Spero di averle tirato su il morale.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  23. Alessio scrive:

    Gentilissimo dottore buongiorno, ho 39 anni sono 1,92 mt per 94 kg e le scrivo da Brescia. Nel 1998 a causa di un trauma in compressione ho riportato una frattura dell’emipiatto tibiale interno del ginocchio destro. Sintesi della frattura in un primo intervento a Brescia e osteotomia valgizzante in plus con osso omoplastico in un secondo effettuata dal Professor Giunti agli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. A distanza di un anno, nel 2000, l’artroscopia rilevava una condropatia di 3°grado. A oggi la mia deambulazione risulta compromessa in maniera importante con dolori molto intensi estesi anche alla zona rotulea durante la flessione del ginoccio e a quella posteriore durante l’estensione. Ho inoltre dolore all’anca destra e lombosciatalgia cronica. Cosa mi consiglia? grazie

    • oggisalute scrive:

      Egregio Signore,
      una regola di carattere generale è quella per cui, se esiste la possiblità di evitare l’intervento di protesi, specie in età giovane come la sua, bisogna cercare possibilità alternative. Tuttavia dalla sua storia mi sembra di capire che la situazione sia ormai abbastanza compromessa e che, probabilmente, l’alterazione della deambulazione stia anche causando problemi anche ad altre articolazioni. In questi casi la protesi potrebbe rappresentare l’unica soluzione. Tutto comunque va valutato insieme ad un chirurgo esperto essendo impossibile, come certamente capirà, esprimersi in modo più preciso senza una visita ed un esame della sua documentazione.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  24. Ruth Tischhauser scrive:

    Egregio dottore,
    MI hanno impiantato la protesi al ginocchio il 24 febbraio
    uso il kinetec a casa sono arrivata a 90 gradi, ma da sola non riesco a piegare molto il ginocchio.Quanto tempo ci vuole che piego almeno di 100 gradi? Mi sa dire quanto pesa la protesi, mi sembra la gamba pesantissima. La ringrazio e saluto Ruth Tischhauser

    • oggisalute scrive:

      Gentile signora,
      una protesi di ginocchio pesa alcune centinaia di grammi, quindi la pesantezza che sente è, con tutta probabilità, una normale conseguenza dell’intervento. Il kinetec da solo non è sufficiente, ha bisogno dell’aiuto di un fisioterapista esperto con il quale, stia tranquilla, recupererà il movimento presto e bene. Tenga presente che una limitazione al movimento (o un rallentamento nel recupero) possono anche dipendere dalla gravità dell’artrosi che ha reso necessario l’impianto della protesi, nel senso che quadri clinici gravi hanno recuperi un po’ più lenti.
      Si consulti con il chirurgo che l’ha operata per sapere se il decorso è normale in relazione al quadro di partenza.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  25. Antonietta scrive:

    adesso mio padre è in attesa di operazione appunto il 18 marzo. In questo momento si trova a lanzo a villa Ida. Quello che mi preoccupa è che ha ancora febbre. Gli stanno somministrando antibiotici. Sono passati già parecchi giorni dalla prima operazione. È normale che abbia ancora febbre? Mi scusi per le mie domande. La ringrazio. Buona giornata. Antonietta

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signora,
      ho lavorato in Piemonte per 10 anni ed ancora adesso vado mensilmente ad operare a Biella. Posso pertanto confermarle che i Colleghi piemontesi sono mediamente molto bravi. La febbre può essere dovuta a molteplici cause, non necessariamente correlate con il ginocchio. La cosa più giusta da fare è chiedere queste informazioni al Collega che ha eseguito l’intervento: come può intuire, le informazioni in mio possesso sono troppo limitate per poter esprimere un parere.
      Non deve scusarsi per le domande: è normale che, specialmente in una situazione di ansia, si cerchi di capire. Mi consulti ancora se pensa che possa esserle utile. Le faccio i migliori auguri.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  26. Antonietta scrive:

    hanno programmato l’operazione per il 18 di questo mese. Grazie e le farò sapere.

  27. Antonietta scrive:

    mio padre ha fatto l’operazione martedì. Purtroppo le cose non sono andate per ora come pensavamo. Aprendo hanno visto che l’osso era stato praticamente mangiato dalla protesi e così per ora hanno pulito bene tutto e richiuso. Ora dovrà stare qualche giorno in una struttura e poi tra qualche settimana dovrà affrontare nuovamente un intervento dove proveranno ad inserire una protesi adatta. Sono un Po preoccupata. Ci sarà una protesi adatta? Speriamo. Comunque devo dire che sono tutti bravi e disponibili. Quindi sono fiduciosa ma ciò nonostante un po di preoccupazione C’è.

    • oggisalute scrive:

      Quanto mi riferisce è certamente inusuale. Tuttavia, se come mi scrive si tratta di Colleghi bravi, preparati ed esperti in chirurgia di revisione di ginocchio vedrà che troveranno la soluzione giusta.
      Auguri per suo padre

      Ernesto Valenti
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  28. Sandro Idini scrive:

    Gentile dottore,ho 51 anni e sono stato operato,per la seconda volta,da circa una settimana,per una recidiva di lesione di menisco mediale al ginocchio sinistro,ed a condrocompattazione per iniziale sofferenza cartilaginea del condilo femorale mediale.Alla RMN il ginocchio destro presenta lesioni al menisco mediale senza aver subito traumi.Ovviamente come può capire sono terrorizzato dall’idea di dover subire un intervento di protesi.E’ corretto che il post operatorio delle meniscectomie sia sempre accompagnato a sensazione di ruvidità nel movimento articolare,può essere causato da errori nell’atto chirurgico?L’acido ialuronico quanto riesce a procrastinare l’impianto protesico? E’inevitabile che la mia situazione porti alla protesizzazione?Abito in Sardegna e sono circondato da realtà sanitarie scadenti e con scarsa professionalità.Le sarei grato se volesse chiarirmi quali possano essere le eventuali soluzioni alternative ai miei problemi ed indicarmi un bravo professionista,anche in altre regioni,che sia più”conservativo” che “demolitivo”.Com’è possibile che legga in rete di cell. mesenchimali,di trapianto meniscale,di riparazioni e suture meniscali ed invece mi sono sentito proporre solamente resezioni e regolarizzazioni?Dove sono questi centri di eccellenza che affrontano il problema in maniera alternativa alla classica chirurgia?
    Mi scuso per assermi dilungato e la saluto cordialmente.

    • oggisalute scrive:

      Bisogna stare attenti a tutto quello che si dice in giro sulle mirabolanti possibilità della medicina. Potrebbe anche trattarsi, a volte, di pubblicità autoreferenziale di chi cerca di incrementare i propri pazienti promettendo risultati fantastici con trattamenti alternativi. DIFFIDARE DI INTERNET su cui si trova l’ottimo mescolato al pessimo e, non avendo conoscenze specifiche, si corre il rischio di farsi allettare o di confondersi.
      Si rivolga ad un chirurgo esperto e segua i suoi consigli, tenendo presente che tutti i trattamenti a cui ha fatto riferimento (le cellule mesenchimali, i trapianti, ecc) sono più indicati in soggetti giovani e lei (purtroppo) non lo è più. Comunque lasci valutare ad un chirurgo di cui si fida e prendete insieme una decisione. Nella sua regione può consultare il dott. Max Salvi, a Cagliari.
      Auguri e cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

      • Sandro Idini scrive:

        La ringrazio,comprendo che è difficile esprimere un parere senza visitare un paziente,ma quello che non ho capito e che le chiedevo era se secondo la sua esperienza clinica il processo evolutivo della mia situazione porterà inevitabilmente all’impianto protesico o posso confidare ,relativamente all’aspettativa di vita,in una vecchiaia un pò acciaccata ma con le proprie ginocchia? La ringrazio per il tempo dedicatomi,contatterò il Dott.Salvi come consigliato.

  29. Antonietta scrive:

    la ringrazio molto. In ospedale no ma hanno già preso accordi per la riabilitazione in una clinica. Speriamo vada tutto bene. Ancora grazie e le farò sapere.

  30. Antonietta scrive:

    egregio dottore la ringrazio moltissimo per la sua risposta. Noi siamo a Torino e mio padre verrà operato alla clinica cellini dal dott. Carlo viglino. Lei lo conosce sa dirmi qualcosa in proposito. So che é specialista in chirurgia sportiva. Grazie mille.

    • oggisalute scrive:

      Mi spiace non lo conosco. Ho vissuto a Torino molti anni ed ancora adesso vengo in zona mensilmente, quindi le posso dire che la Cellini ha una buona fama. Non è stata presa in considerazione la possibilità di un ricovero per altre 2/3 settimane per la riabilitazione? Nella clinica dove opero io, a Biella, ciò viene fatto di routine. Penso che parlando con il Collega potrà trovare una soluzione in zona.
      Vedrà che andrà tutto bene.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
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  31. Anna Pistone scrive:

    Egregio dottore, ho 60 anni e fra tre mesi devo sottopormi ad un intervento di protesi totale al ginocchio.
    Se l’intervento e la ripresa post chirurgica vanno bene, secondo Lei è fattibile dopo le dimissioni dall’ospedale tornare a casa e fare cinque piani a piedi (non ho l’ascensore) e proseguire la terapia con un fisioterapista a domicilio?
    Grazie e cordiali saluti.

    • oggisalute scrive:

      Egregia signora,
      le sconsiglio di fare cinque piani a piedi pochi giorni dopo un intervento di protesi di ginocchio. Per quanto rapida possa essere la rieducazione conviene aspettare alcune settimane (direi almeno 3/4) prima di affrontare cinque piani a piedi. Può comunque farsi portare su dagli inservienti dell’ambulanza e proseguire la riabilitazione con il fisioterapista. Ovviamente se la fase riabilitativa venisse effettuata presso un centro con ricovero tutto ciò sarebbe semplificato. Non sono disponibili centri di riabilitazione presso la sua città?
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
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      • Anna scrive:

        Grazie per la risposta e grazie per il suggerimento al quale non avevo pensato.
        Sì, ci sono centri di riabilitazione dove abito ma per una serie di motivi preferirei tornare a casa.
        Ancora grazie e cordiali saluti

  32. Antonietta scrive:

    Gentile dottore, mio padre a breve dovrà sottoporsi ad un intervento di sostituzione protesi al ginocchio dopo 22 anni dal primo inserimento, causa dolori che gli impediscono di camminare. Ha 83 anni, ottimo stato di salute, ma io ho paura lo stesso. Ho motivo di avere paura. Che rischi ha il secondo inserimento? Spero possa rassicurarmi.
    Grazie

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signora,
      la sostituzione di una protesi di ginocchio è già un intervento impegnativo, per di più a 83 anni non può che essere un intervento con dei rischi che non sto ad elencarle ma che sono evidenti. Il suo ortopedico avrà sicuramente già provveduto a spiegarle il problema. Tuttavia il problema a mio avviso va visto da una prospettiva diversa, e cioè: qual’è l’alternativa? Se, come mi dice, suo padre non può più camminare qual’è la sua prospettiva nell’ipotesi, oggi non remota, di una vita rimanente che potrebbe superare i 10/15 anni? Se le condizioni generali non controindicano in maniera assoluta l’intervento ed anzi (fatti salvi eventi improvvisi che tutti noi possiamo subire, a qualsiasi età) si pensa che suo padre potrebbe, con un ginocchio ben funzionante, “andare a spasso” ancora per molti anni e quindi non rinunciare alla sua vita di relazione, mantenendo anche una discreta indipendenza, non vedo alternative. Un cattivo risultato va messo tra le possibilità, ma per fortuna la maggior parte degli interventi di questo tipo da’ risultati eccellenti e duraturi. Si accerti solo dell’esperienza del chirurgo e dell’adeguatezza della struttura in cui verrà fatto l’intervento, anche per le successive necessità di riabilitazione. Vedrà che andrà tutto bene.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  33. Roberto scrive:

    Ho già preso appuntamento con un ortopedico della mia zona specializzato in protesi al ginacchio e con lui valuteremo come procedere.
    Grazie mille per la sua risposta.

  34. Roberto scrive:

    Gentile dottore ho da porle il seguente quesito.
    Mio papà ha 88 anni e protesi ad entrambe le ginocchia operate a distanza di anni l’una dall’altra.
    Ora ha dolore alla sinistra operata nel 95.
    La mia domanda è la seguente: secondo lei vista l’età potrebbe essere sottoposto ad un intervento di revisione alla protesi del ginocchio?

    • oggisalute scrive:

      Egregio Signore,
      l’età non è, di per sé, una controindicazione all’intervento. Vanno valutate le condizioni generali ed anche la causa del dolore al ginocchio con la protesi. Se le condizioni generali sono buone e se il dolore fosse dovuto ad una situazione che non può essere controllata con altri sistemi, la revisione può essere fatta. E’ chiaro che non si tratta di un intervento di poco conto, che una complicanza può sempre avvenire anche in persone più giovani ed in buona salute. La decisione finale non può che essere presa con il concorso dell’ortopedico e del Medico Curante, affinché vantaggi e potenziali rischi siano chiari sia al paziente che ai familiari. Tenga comunque presente che persone anche in età più avanzata vengono sottoposte di necessità a chirurgia per frattura del femore e che spesso superano brillantemente l’intervento.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  35. Stefania scrive:

    Gentile Dottore,
    mia madre (66 anni) a Maggio 2013 ha fatto la protesi totale del ginocchio destro. Dopo la riabilitazione ha sempre sentito un po’ di male, dolore che con il passare dei mesi è rimasto, tanto da dover prendere ogni tanto un antidolorifico.
    15 gg fa ha fatto un controllo dall’ortopedico che l’ha operato e ha notato,dalla RX, che c’è una bolla d’aria.
    Risultato : non si preoccupi che con il tempo di assorbe e metta dei cerotti antidolorifici sul ginocchio e ci rivediamo tra 3 mesi. Ma è possibile ?
    Nel frattempo mia madre, dopo 500 metri di camminata inizia a zoppicare dal dolore. E’ il caso di ritornare dall’ortopedico oppure esiste qualche terapia da fare per eliminare il dolore ?
    Grazie
    Cordiali saluti
    Stefania

  36. Giuseppe scrive:

    Grazie mille Dottore, per la esauriente risposta e per gli auguri.
    Cordiali Saluti,

    Giuseppe

  37. Giuseppe scrive:

    Egregio Dottore,
    ho 44 anni e sono affetto, ormai da 6anni, da artrosi tri-compartimentale del ginocchio destro. Ginocchio già operato più di vent’anni fa (LCA), in seguito ad un incidente subito giocando a basket. Per evitare la protesi sono stato sottoposto ad infiltrazioni di acido ialuronico in sostituzione della cartilagine ormai irrimediabilmente danneggiata, che mi ha aiutato molto per qualche anno, ma ora il dolore e la difficoltà a deambulare sta crescendo notevolmente. Mi è stato sconsigliata la protesi a causa della mia struttura fisica (196cm x 148 Kg). Sarebbe così gentile da dirmi se anche secondo Lei devo continuare a convivere col dolore? E’ davvero così impensabile una protesi per il sottoscritto?
    RingraziandoLa in anticipo per il suo parere, La saluto cordialmente.

    Giuseppe

    • oggisalute scrive:

      Egregio Signore,
      si tratta di una decisione apparentemente complessa ma in realtà relativamente semplice.
      Non vi è dubbio che la sua età sia piuttosto giovane per un intervento di questo genere. Gli studi condotti sulla vita media delle protesi dicono che oltre il 90% degli impianti è ancora ben funzionante dopo 15 anni ma bisogna tenere conto che questi calcoli sono stati fatti su modelli di protesi impiantati oltre 20 anni fa, con un disegno, materiali e tecniche chirurgiche che non sono paragonabili a quanto viene fatto oggi. Da ciò è logico attendersi che le protesi che impiantiamo oggi dovrebbero (in medicina il condizionale è obbligatorio) consentire una vita media dell’impianto ancora più lunga e quindi, almeno teoricamente, superiore ai 20/25 anni e forse più.
      Fattori che possono rendere più rapido il consumo delle protesi sono il peso eccessivo e l’uso intenso come ci si aspetta che avvenga, per l’appunto, in giovane età.
      Definiamo come eccessivo un indice di massa corporea superiore a 35, e nel suo caso è 38,5. Quindi questo è senz’altro un fattore di rischio che va considerato. Bisogna però anche considerare che, con un ginocchio malandato, la sua capacità motoria (e quindi anche il suo consumo energetico) sono ridotti, e quindi è ancora più difficile perdere peso.
      In conclusione, certamente si tratta di un intervento che (in assenza di complicanze di ordine generale, che si verificano per fortuna in non oltre il 2/3 % dei casi) va preso in seria considerazione ed anche con ottimismo se la qualità della sua vita risulta, come sembrerebbe, molto compromessa dal dolore al ginocchio, atteso che siano state provate tutte le possibili terapie alternative e che queste, come mi ha detto, sono diventate inefficaci.
      Ove possibile sarebbe bene far precedere all’intervento un deciso trattamento dimagrante oppure programmarlo subito dopo l’intervento, quando il ginocchio recuperato e non dolente le potrà consentire anche una moderata attività sportiva.
      Valutazioni più precise possono essere fatte soltanto dopo avere preso visione direttamente del suo caso, quindi le consiglio di rivolgersi ad un chirurgo esperto nel settore per valutare insieme a lui i pro ed i contro delle scelte.
      Sperando di esserle stato utile, le faccio i migliori auguri e la saluto cordialmente.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  38. Alessia scrive:

    Grazie mille per la sua risposta, è stata davvero esauriente. Alessia

  39. Alessia scrive:

    Gentile dottore, mia madre circa 2 mesi fa ha fatto una protesi totale al ginocchio sinistro. Con l’aiuto di 20 terapie iniziali ed ora con piccoli esercizi in piscina sta recuperando la mobilità un po alla volta. Però avvolte si lamenta che ha male dietro al ginocchio. Perché? Sono i tendini? Grazie mille in anticipo. Saluti

    • oggisalute scrive:

      Egregia signora,
      non è infrequente che per qualche settimana o anche di più, dopo un intervento di protesi di ginocchio, si avverta un dolore alla regione posteriore del ginocchio stesso. Nella maggior parte dei casi ciò è correlato alla situazione precedente all’intervento. Se infatti il ginocchio non consentiva, a causa della deformità prodotta dall’artrosi, la completa estensione, questo ha anche comportato una leggera retrazione delle parti molli in sede posteriore (capsula articolare, tendini). Ripristinando la completa estensione con l’intervento, queste strutture vengono messe in tensione, e quindi sarà necessario un po’ di tempo perché si adattino alla nuova situazione.
      Ne parli con il chirurgo che ha eseguito l’intervento. Se il disturbo dovesse persistere oltre il terzo/quarto mese bisognerà valutare eventuali altre ipotesi, che possono essere fatte soltanto conoscendo il caso specifico.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  40. melissa scrive:

    Gentile dottore, mia nonna età 70 anni è stata operata al ginocchio dx con protesi al titanio a novembre 2013. Il dottore che ha operato le ha detto che l’intervento è andato bene perché ha mosso il ginocchio fin da subito. L’hanno rimandata a casa dopo 8 gg, senza che camminasse. Aveva iniziato a far solo piccoli passi. Ha dovuto far anche una trasfusione di sangue. A casa è venuta la fisioterapista, come consigliato. Dicevano che la terapia doveva esser fatta camminando per il primo mese con due stampelle, il secondo mese con una e il terzo senza. Dopo un mese è tornata all’ospedale e il dottore le ha detto che ha ancora il ginocchio bloccato. Continua ad esser stanca ed ad avere molti dolori. Secondo lei da cosa è dovuto? Qual è la terapia consigliabile?

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signore,
      normalmente il decorso è quello che le è stato prospettato ed anzi, nella maggior parte dei casi, è ancora più rapido (spesso le stampelle vengono abbandonate dopo 30/40 giorni). Vi sono però casi con recupero più lento. Ciò può dipendere da molti fattori (lo stato del ginocchio prima dell’intervento -più grave l’artrosi più lento il recupero-, le condizioni generali del Paziente, la qualità del trattamento fisioterapico e molti altri ancora). Per capire cosa sia accaduto bisogna visitare la Paziente, e quindi la persona più indicata rimane il chirurgo che ha eseguito l’intervento, sempre dando per scontato che si tratti di un chirurgo esperto. Si faccia spiegare da lui cosa intende per “ginocchio bloccato”, quali pensa che siano le cause e quali le soluzioni che prospetta. Infine, tenga presente che una trasfusione di sangue dopo intervento di protesi di ginocchio non è infrequente soprattutto nei pazienti un po’ anziani.
      Auguri per la nonna e cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  41. Maria Di Cecio scrive:

    Gentile Dott, sono una signora di 42 anni e Da circa 4 mesi ho un fastidio a ll’ alluce del piede sx. Penso di avere l’alluce valgo x che’ si nota una sostanziale sporgenza. E possibile corregerla senza intervento chirurgico? Cosa mi consiglia?

    Nella attesa di una sua risposta Le invio cordiali saluti.

    • oggisalute scrive:

      Gentile signora,
      ho letto il suo commento all’articolo dedicato alla protesi del ginocchio, ma a giudicare dal contenuto della domanda immagino sia da porre al dott. Parino che ha scritto per la nostra rubrica riguardo all’alluce valgo. Pertanto le chiedo cortesemente di scrivere a commento di questo articolo così che il dottor Parino possa risponderle. Il link diretto dell’articolo è questo: http://www.oggisalute.it/lesperto/lalluce-valgo/.
      A nome della redazione la ringrazio per l’attenzione e l’affetto che ci riserva.

      La redazione

  42. Giuseppe Delle Fave scrive:

    Mia madre ha 83 anni e l’artrosi ai due ginocchi le ha logorato tutta la cartilagine impedendole di uscire di casa, è praticamente zoppa, e per questo è molto avvilita. Premettendo l’età avanzata e gli stand alle coronarie che ha impiantato due anni fa, potrebbe sottoporsi ad un intervento di protesi? Cosa mi consiglia? Che ne pensa del Kine spring?

    Cordiali Saluti.

    Giuseppe Delle Fave

    • oggisalute scrive:

      Egregio Signore,
      qualsiasi intervento chirurgico porta con se una quota di rischio, che va sempre attentamente valutato. Tuttavia, qual è il rischio di caduta per una persona che, come dice lei, cammina con difficoltà e dolore? Al posto di sua madre cosa sceglierebbe per se stesso? L’artrosi del ginocchio peggiorerà certamente nel tempo e, se sua madre ha davanti a se potenzialmente ancora molti anni da vivere, quale sarà la qualità della sua vita?
      Come vede, sono io che faccio le domande a lei. In realtà la risposta può venire soltanto da un colloquio franco e completo con il suo ortopedico di fiducia, valutando i pro ed i contro di ogni soluzione. Consideri che una persona che si frattura il femore viene normalmente sottoposta ad intervento chirurgico, a prescindere dall’età…
      Sul kine spring preferirei non esprimermi. Non ho alcuna esperienza diretta perché ho deciso di non impiantare questo dispositivo che, sulla base della mia esperienza, non mi sembra vantaggioso. Tenga presente che anche per impiantare un kine spring necessita un’anestesia: a questo punto meglio -a mio parere- fare un intervento certamente più impegnativo ma oggi sufficientemente veloce e sicuro e, soprattutto, potenzialmente risolutivo. Il kine spring, inoltre, è controindicato nell’artrosi molto avanzata come sembra, da quanto lei dice, quella di sua madre.
      Se lo vorrà potrò fornirle il nome di uno o più ortopedici esperti in chirurgia del ginocchio vicino alla residenza della mamma.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

      • Giuseppe Delle Fave scrive:

        Le sarò grato se mi indica qualche ortopedico di fiducia che operi nelle vicinanze di Caserta o di Roma Nord. Intanto La ringrazio per l’esauriente risposta e Le invio distinti saluti.

  43. Ricci Patrizia scrive:

    grazie Dottore a giorni faro la protesi al ginocchio,lei ha dato delle risposte che mi hanno dato sicurezza,anche se ho fiducia nei medici che mi opereranno all’ospedale di Rapallo Genova.Spero di avere un buon recupero visto che ho un bar e devo riprendermi velocemente,cercherò di sfruttare al massimo la fisioterapia riabilitativa!

    Cordiali saluti

  44. rocco scrive:

    Gentile dottore,

    a cavallo degli anni 2000-2001 a mio padre sono state impiantate protesi ad entrambe le ginocchia. Ora, una di esse – in seguito ad esami eseguiti – pare necessitare di revisione.
    Tenendo conto della sua età (77 anni) e che comunque la deambulazione, pur non pregiudicata, è diventata un pò più dolorosa, lei cosa mi consiglia?

    Grazie mille.
    Cordialità.

    • oggisalute scrive:

      Egregio Signore,
      inizio a risponderle con una considerazione. Fino a 30/40 anni fa una persona di 77 anni era considerata anziana, oggi non più. Non conosco ovviamente la situazione clinica di suo padre ma, statisticamente, sono molte le probabilità che suo padre abbia davanti a sé ancora molti anni. Si tratta di una considerazione essenziale, che può essere completata solo con una valutazione clinica generale, perché in tal caso (se effettivamente una protesi necessita di revisione) c’è l’indicazione ad effettuare l’intervento per evitare il deterioramento di quel ginocchio con conseguenti maggiori problemi sia chirurgici che in fase di riabilitazione se la revisione viene troppo posticipata.
      Bisogna inoltre considerare che il dolore ad un ginocchio porta inevitabilmente a spostare il carico sull’altro ginocchio, con conseguente rischio di consumo anche della protesi che al momento va bene.
      Concludendo, non bisogna considerare il “problema protesi” come avulso dalla situazione generale. Le suggerisco di rivolgersi ad un chirurgo esperto in chirurgia di revisione e di valutare con lui l’indicazione all’intervento.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
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  45. zanta giovanna scrive:

    Devo fare la protesi al ginocchio:moltimi dicono che è un intervento doloroso ma più dolorosa è la riabilitazione.E’ vero? Grazie

    • ANNA MARIA scrive:

      gentilissimo dottor VALENTI sono stato operato di protesi al ginocchio marzo 2013.Per l’altro ginocchio che tempo deve trascorrere. grazie della risposta saluti Anna Mari

      Li 02-10-13

      • oggisalute scrive:

        Gentile Signora,
        non è possibile dare una risposta valida in tutti i casi. In genere io cerco di far passare circa sei mesi, per dare il tempo di un totale recupero articolare e muscolare al ginocchio operato per primo (in realtà nella maggioranza dei casi questo recupero è già completo dopo tre mesi). Questo periodo può però essere accorciato anche di molto in relazione alle condizioni fisiche del paziente, alla rapidità con cui è avvenuto il recupero dopo il primo intervento, alla gravità della situazione articolare del ginocchio da operare per secondo (più è grave la situazione minore sarà il tempo tra i due interventi). In alcuni selezionati casi può valere la pena di eseguire l’intervento contemporaneamente alle due ginocchia.
        Diciamo comunque che, nel suo caso, sono già trascorsi sei mesi e quindi, se vi è l’indicazione ad impiantare la seconda protesi e in assenza di problemi particolari, l’intervento potrebbe essere eseguito.
        Cordiali saluti.

        Ernesto Valenti
        http://www.ernestovalenti.eu

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signora,
      l’intervento in sé non è doloroso, poiché viene -ovviamente – effettuato in anestesia. E’ però vero che, soprattutto nelle 24-48 ore successive all’intervento, sia presente dolore sia spontaneo che provocato dalla riabilitazione che è tuttavia indispensabile iniziare immediatamente per recuperare al più presto il movimento articolare. Ogni ritardo nell’inizio della riabilitazione, infatti, allunga i tempi di recupero.
      E’ sufficiente pensare che, subendo un trauma qualsiasi, il dolore è inizialmente anche forte ma tende a diminuire nei giorni seguenti. L’intervento chirurgico è un trauma, finalizzato però al miglioramento, in tempi possibilmente brevi, della funzione articolare.
      Oggi esistono per fortuna protocolli di trattamento e farmaci che consentono di ridurre al minimo il dolore post-operatorio: dopo 24-48 ore dall’intervento si riprende, in genere, a camminare con l’aiuto di due stampelle e comprende bene come ciò sia possibile soltanto se il dolore è tenuto sotto controllo.
      Affronti quindi con consapevolezza ma con fiducia l’intervento, con l’unica avvertenza di affidarsi ad una equipe di consolidata esperienza.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  46. Claudia scrive:

    Buongiorno Dott.ho 57 anni , 20 anni fa sono stata operata ai legamenti, e 2 anni fa mi hanno tolto il menisco e 1 ciste sotto la rotula. Ho la gonartrosi e il ginocchio molto spesso è gonfio e continuano dolori. IL medico che mi ha oerato mi ha detto che è 1 ginocchio da protesi,a questo punto ho voluto consigliarmi anche con 1 primario di Bologna, guardando il dichetto che avevo con me mi dice che è da intervento, poi mi fa fare 1 lastra con carico, e per posta mi risponde che ci rivediamo fra 1 anno. Oltre alla delusione, io ho dolore. Cordiali saluti CLAUDIA da RIMINI

    • oggisalute scrive:

      Gentile Signora,
      i traumi al ginocchio sono una delle principali cause di alterazione della normale funzione articolare determinando così una usura precoce dell’articolazione. Suppongo che sia questo il suo caso visto che ha subito un intervento ai legamenti 20 anni fa, in più la lesione del menisco ha privato il ginocchio di un ulteriore elemento di stabilizzazione e di ammortizzazione. E’ probabile che a questo punto la soluzione sia proprio la protesi. Probabilmente le è stato proposto un intervento tra un anno o per lista di attesa oppure perchè la situazione non è stata giudicata talmente avanzata da giustificare un intervento in tempi brevi. Se però il ginocchio si gonfia, fa male ed è chiaramente usurato non penso che vi siano ragioni di attesa: una volta si attendeva un’età più avanzata per effettuare questi interventi, oggi la durata di questi impianti è mediamente tale da consentire interventi in età più precoce senza particolari problemi.
      Sono certo che dopo la necessaria riabilitazione il suo ginocchio funzionerà benissimo ed il dolore resterà un ricordo.
      Cordiali saluti.

      Ernesto Valenti
      http://www.ernestovalenti.eu

  47. oggisalute scrive:

    Egregio Signore,
    il vantaggio della chirurgia moderna è che l’intervento è sempre più personalizzato. In altre parole, abbiamo svariati tipi di protesi che possono adattarsi alle varie necessità del paziente. Non bisogna inoltre trascurare il fatto che, a parità di tipo e di qualità di impianto, l’esperienza del chirurgo fa sempre la differenza.
    Le consiglierei pertanto di non immaginare “in anticipo” un tipo di protesi ma di rivolgersi ad un chirurgo esperto (nella sua zona ce ne sono diversi e non vorrei fare torto a qualcuno citandone uno solo) discutendo con il chirurgo quale tipo di impianto sia il più adatto per le sue esigenze. Nel suo caso vanno certamente considerate la giovane età ed i motivi che hanno portato ad un’usura così precoce del suo ginocchio.
    Oggi le protesi di ginocchio consentono risultati eccellenti nella stragrande maggioranza dei casi: vedrà che sarà così anche per lei.
    Cordiali saluti.

    Ernesto Valenti
    http://www.ernestovalenti.eu

  48. Lino scrive:

    Gentile dr Valenti,
    Ho 54 anni risiedo in provincia di Venezia, mi hanno proposto una protesi totale al gn dx. Vorrei sapere gentilmente quale tipo di protesi (in titanio, in acciaio etc) mi consiglia vista l’età e a quale ortopedico bravo affidarmi.
    Grazie cordiali saluti
    Lino C.

  49. oggisalute scrive:

    Egregio signore,
    una protesi di ginocchio non è limitante nella vita sociale, se con questo termine intendiamo una normale vita di relazione. Sono consentite, con moderazione, anche diverse attività sportive.
    Più in generale, il grande vantaggio offerto dalla moderna chirurgia ortopedica è quello di potere personalizzare il trattamento: esistono oggi numerose opzioni di trattamento, sia per quanto riguarda la possibilità di utilizzare protesi di tipo diverso, sia per interventi alternativi alla protesi (quando ve ne sia la possibilità).
    Si tratta quindi di una decisione da prendere insieme al chirurgo, valutando attentamente la sua situazione clinica e soppesando i pro ed i contro che sono sempre presenti in qualunque tipo di intervento chirurgico.
    Se mi fa sapere in quale zona lei risiede abitualmente sarò lieto di fornirle il nome di un chirurgo ortopedico competente: a lei poi la decisione se consultarlo o no.
    Cordiali saluti.

    Ernesto Valenti
    http://www.ernestovalenti.eu

  50. Gianfranco scrive:

    Dottore,ho 41 anni e sono stato operato al ginocchio circa 9 anni fa al menisco,e l’anno scorso ho fatto LCA,con una ripresa le
    ntissima e accompagnata da dolori che a tutt’oggi nonostante cure specifiche,terapie,infiltrazioni e assunzione di farmaci per la decalcificazione avvenuta,non ho ancora risolto,Ad oggi cammino male e i dolori continuano,mi si consigliava il trapianto del menisco ma in sessione operatoria hanno deciso di non operarmi piu’rivalutando un intervento di protesi totale.Le chiedevo vista l’eta’se e’realmente consigliabile la protesi totale,e se la stessa potrebbe essere limitante nello svolgimento di una vita sociale.Grazie.

  51. Maria R. scrive:

    Gentile dottore, ho sessantaquattro anni e soffro da qualche anno di dolori alle ginocchia. Prima al destro, di recente anche al sinistro. Ho fatto infiltrazioni che hanno dato in un primo momento ottimi riusultati, ora mi sembra che le cose comincino a peggiorare. Il mio ortopedico dice che “finirà a protesi di ginocchio” e io vorrei sapere tre cose. La prima è: sicuro che sarà necessario, o c’è la possibilità che dal momento che la scienza va avanti si scopra qualche cosa di nuovo? La seconda è: quanto dura una protesi, non vorrei doverla rifare quando sarò vecchia e magari non sopporterei un’operazione. La terza: quanto dura la riabilitazione? Grazie in anticipo.

    • Ernesto Valenti scrive:

      Gentile Signora,
      se il suo ortopedico prospetta come inevitabile un futuro intervento di protesi di ginocchio è probabile che il problema sia dovuto ad un’usura dell’articolazione che, purtroppo, è progressiva sia pure con una velocità di aggravamento che può essere molto variabile da caso a caso. La scienza sta già andando avanti, ed oggi sono disponibili protesi che, per qualità del disegno, dei materiali e per l’affinamento delle tecniche chirurgiche sono in grado di dare risultati estremamente brillanti nella stragrande maggioranza dei casi. Esistono certamente anche possibilità di trattamento non chirurgico che però, superato un certo limite di consumo dell’articolazione, diventano inefficaci rendondo inevitabile il ricorso alla chirurgia. Se questo fosse il suo caso (e solo il suo ortopedico può dirlo) può affrontare l’intervento con fiducia e con la ragionevole probabilità di non dovere subire in futuro un secondo intervento. Per quanto riguarda la fase riabilitativa questa viene iniziata lo stesso giorno dell’intervento, la ripresa della deambulazione avviene in genere entro uno-due giorni con l’aiuto di due stampelle e normalmente entro un mese dovrebbe essere in grado di camminare senza stampelle. Le faccio i migliori auguri di risolvere presto e bene il suo problema. Cordiali saluti. Ernesto Valenti

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