Prevenzione

L’urologo è tabu: mai una visita per otto italiani su dieci

di oggisalute | 20 novembre 2019 | pubblicato in Attualità
urologo

Pigrizia, vergogna, pudore fanno della salute maschile un grande tabù. Così 8 italiani su 10 non si sono mai sottoposti a una visita dall’urologo, in un Paese che vede 25 milioni di uomini sopra i 15 anni. Nella Giornata internazionale del maschio, celebrata ieri dall’Unesco, durante il convegno AndroDay in corso a Roma Fondazione Pro lancia ‘Semi di salute’, campagna nazionale di prevenzione per l’uomo. “Partirà a gennaio 2020 e sarà un’importante operazione di sensibilizzazione sul benessere al maschile”, spiega Vincenzo Mirone, presidente di Fondazione Pro, ordinario di Urologia e direttore della Scuola di specializzazione in Urologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II.

“Il seme maschile – sottolinea l’esperto – è un possibile marker dello stile di vita. Useremo lo spermiogramma, insieme a visite gratuite e altri esami di screening, per valutare lo stato di salute dell’adolescente, del ragazzo, dell’uomo e dell’anziano. Il progetto vedrà 220 eventi fino a giugno e sarà attivo in ogni regione italiana. Testimonial sarà Carlo Verdone. Centreremo l’attenzione sui comportamenti scorretti (sedentarietà, alimentazione, fumo e alcool), forniremo precise indicazioni su come correggerli e suggeriremo controlli periodici. Utilizzeremo l’unità mobile o lo stand di Fondazione Pro, dove gli urologi distribuiranno materiale informativo su fertilità, sessualità/disfunzione erettile, spermiogramma, ipertrofia prostatica benigna e tumori urologici. Sarà anche offerta l’opportunità di un percorso privilegiato per visite mediche presso strutture pubbliche e di indagini di screening a condizioni vantaggiose. Dobbiamo intervenire e creare la consapevolezza che ogni fascia d’età ha il suo tema e la sua prevenzione”.

“La tutela della salute dei cittadini e l’adozione di stili di vita sani passano anche dalla capacità di ricostruire il legame profondo tra i prodotti dell’agricoltura e il cibo che portiamo in tavola ogni giorno – ricorda il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini – E’ per questo che siamo impegnati nel progetto Educazione alla Campagna amica, nelle scuole e non solo, per formare consumatori consapevoli sui principi della corretta alimentazione e della stagionalità dei prodotti. In questo modo è possibile fermare il consumo del cibo spazzatura e valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, riconosciuta come vero e proprio elisir di lunga vita. E siamo davvero lieti che Fondazione Pro avvii una larga operazione culturale di educazione degli uomini italiani che parta dalla qualità del cibo, ma anche dell’ambiente in cui viviamo”.

Le ultime ricerche epidemiologiche hanno confermato una correlazione diretta fra condizioni ambientali e benessere del proprio corpo, in particolare per quanto riguarda la fertilità e l’esposizione ad agenti cancerogeni. “Studi recenti – afferma Mirone – supportano l’ipotesi dell’impiego dell’esame del liquido seminale come marcatore biologico, più affidabile rispetto a sangue e urina, per valutare lo stato di esposizione ambientale ad agenti tossici. Lo spermiogramma, oggi confinato nel contesto della salute riproduttiva, sarà invece promosso per la prevenzione delle malattie dell’apparato riproduttivo. E soprattutto come esame ‘sentinella’, possibile marcatore di un corretto stile di vita e di una sana esposizione ambientale”.

Negli uomini con malattie endocrine, circolatorie, genitourinarie e della pelle “si osservano tassi di anomalie dello sperma significativamente più alti – evidenzia l’urologo – e con analisi anormali dello sperma si ha un’incidenza di cancro ai testicoli 20 volte maggiore. Associazioni simili sono state rilevate per il tumore del colon-retto, il melanoma e il cancro alla prostata. Vi è inoltre una correlazione diretta e dimostrata sulla qualità del liquido seminale e il consumo di fumo di sigaretta o di droghe leggere”. A incidere negativamente sulla produzione di spermatozoi è anche “il forte consumo di grassi (attenzione ai fritti) e zuccheri (attenzione all’abuso di bevande gassate, soprattutto contenenti cola)”.

Infine “il consumo cronico di alcol aumenta il rischio di riduzione degli ormoni sessuali maschili e conduce a un impoverimento della linea seminale. Per la salute riproduttiva maschile – ricorda Mirone – i fattori di rischio, oltre al consumo di alcol e al fumo di sigaretta, sono il sovrappeso e la sedentarietà. Riduzione di testosterone e difetti dello sperma, osservate in numerosi studi scientifici, sono inoltre legate allo stress, al tempo di occupazione settimanale e alla postura sul posto di lavoro”.

Ma una forte correlazione con comportamenti corretti e sana esposizione ambientale c’è anche per altre patologie maschili. “L’ipertrofia prostatica benigna – conclude lo specialista – è una malattia che affligge oltre il 50% degli uomini sopra i 60 anni e consiste nell’ingrossamento benigno della ghiandola, con conseguenti difficoltà nell’urinare che di solito producono un sensibile impatto sulla qualità della vita. Il cancro della prostata invece rappresenta il tumore più frequente nei maschi dopo i 50 anni”.

(Fonte: Adnkronos)

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