Il caso

Covid, virologa di Wuhan respinge le accuse sulle origini in laboratorio

di oggisalute | 17 giugno 2021 | pubblicato in Attualità
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“Come potrei fornire prove riguardo a qualcosa di cui non ci sono prove?”. Shi Zhengli, virologa cinese, ha risposto così al ‘New York Times’ quando raggiunta telefonicamente 2 settimane fa ha inizialmente affermato di non voler parlare direttamente con i giornalisti nel rispetto delle politiche del centro dove lavora, che è tornata a difendere dopo mesi in cui l’Istituto di virologia di Wuhan è sotto i riflettori mentre continuano a non conoscersi le origini della pandemia di coronavirus Sars-CoV-2.

“Non so come si sia arrivati a questo, gettare costantemente fango su uno scienziato innocente”, ha incalzato in un breve messaggio. Poi in una rara intervista via mail ha denunciato come infondato ogni sospetto, anche le notizie secondo cui tre ricercatori del suo Istituto sarebbero stati malati nel novembre 2019. E poi ancora: “L’Istituto di virologia di Wuhan non si è imbattuto in casi simili. Se è possibile, potete darci i nomi dei tre per aiutarci a verificare?”.

“Il mio laboratorio non ha mai condotto o cooperato a esperimenti di guadagno di funzione (Gof, Gain of function) che rendono i virus più virulenti”, ha sostenuto. Shi, 57 anni, ha anche difeso la collaborazione del suo centro con l’Organizzazione mondiale della sanità e la comunità scientifica. “Questa non è più una questione della scienza – ha affermato – E’ una congettura radicata nella peggior sfiducia”. Shi, nota come la ‘Bat Woman’ di Wuhan per gli anni dedicati allo studio sui pipistrelli e i virus, chiese nel luglio di un anno fa le “scuse” di Donald Trump per le affermazioni sulle origini del nuovo coronavirus.

(Fonte: Adnkronos)

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