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Passi avanti per i vaccini anti-Covid: risultati promettenti

di oggisalute | 22 luglio 2020 | pubblicato in Attualità
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Nuove speranze dagli studi sui vaccini contro il Covid-19. Il vaccino sviluppato da Astrazeneca in collaborazione con lo Jenner Institute dell’università di Oxford, con il coinvolgimento anche dell’azienda italiana Irbm, sembra funzionare: è sicuro e produce una risposta immunitaria contro la malattia, secondo i risultati delle prime fasi di sperimentazione pubblicati su ‘Lancet’. Risultati molto promettenti, dunque, anche se ancora preliminari.

Secondo il trial clinico in corso su 1.077 volontari adulti sani, il vaccino ChAdOx1 “induce una consistente risposta da parte di cellule T e anticorpi” , spiegano i ricercatori, sottolineando che la risposta immunitaria “potrebbe essere anche più forte dopo una seconda dose”, secondo i risultati di uno studio clinico su un piccolo sottogruppo di partecipanti, una decina di persone. Il vaccino si basa su un virus che provoca il raffreddore comune negli scimpanzé, geneticamente modificato anche per ‘sembrare’ più simile al coronavirus trasferendo le informazioni genetiche della ‘proteina spike’, con cui il virus invade le nostre cellule.

Le concentrazioni di cellule T, che coordinano il sistema immunitario e sono in grado di identificare quali cellule sono state infettate e distruggerle, hanno raggiunto il picco 14 giorni dopo la vaccinazione dei volontari sani coinvolti nello studio e i livelli di anticorpi dopo 28 giorni. Lo studio non è durato a sufficienza per capire la durata della risposta immunitaria, che però risultava ancora presente fino a 56 giorni dalla somministrazione del vaccino. Il vaccino è risultato sicuro; non ci sono stati effetti collaterali gravi, il 70% delle persone coinvolte nel trial ha sviluppato febbre e mal di testa.

Questi primi risultati “sono estremamente promettenti – commenta soddisfatto Andrew Pollard, del gruppo di ricerca di Oxford – e crediamo che il tipo di risposta immunitaria possa essere protettivo” contro Sars-Cov-2. Lo studio ha mostrato che il 90% dei volontari ha sviluppato anticorpi neutralizzanti dopo una dose, solo 10 hanno ricevuto una seconda dose e l’effetto è stato lo stesso. “Stiamo ancora giocando la partita: non conosciamo il livello necessario per la protezione dal virus, ma possiamo massimizzare le risposte immunitarie con una seconda dose”.

Dati positivi dai test sugli animali, anche per un vaccino anti Covid-19 sviluppato negli Usa da scienziati dell’università di Washington. Il prodotto, basato su Rna e nanoparticelle, si è dimostrato sicuro e in grado di generare immunità (produzione di anticorpi e risposta mediata da cellule T) negli studi preclinici condotti su topi e macachi. I dati sono pubblicati su ‘Science Translational Medicine’. Una singola dose del vaccino – denominato repRNA-CoV2S – ha indotto una “robusta risposta immunitaria” nei topi, riferiscono i ricercatori evidenziando l’importanza del risultato. Nonostante siano necessari altre sperimentazioni per stabilire il grado di protezione prodotto, per gli esperti si tratta di “un candidato promettente” per una profilassi “pratica” contro il coronavirus Sars-CoV-2.

Il team guidato da Jesse Erasmus del Dipartimento di Microbiologia dell’ateneo di Washington ha formulato un vaccino anti-Covid basato su molecole di repRna, che “tendono a generare una risposta immunitaria più forte – sostengono gli esperti – rispetto agli mRna usati in altri vaccini”. Il prodotto include repRna basati su sequenze genetiche della proteina Spike di Sars-CoV-2 – quella che il patogeno utilizza per entrare nelle cellule bersaglio – insieme a un’emulsione di nanoparticelle che hanno l’obiettivo di aumentare l’immunogenicità e la stabilità del prodotto.

I ricercatori hanno osservato che “una singola iniezione del vaccino ha generato grandi quantità di anticorpi contro Sars-CoV-2 nei topi”, e “l’aggiunta di una dose di richiamo ha potenziato gli effetti nei roditori più anziani innescando anche una forte risposta a cellule T nei reni e nei polmoni”. Entrambe le somministrazioni si sono dimostrate “sicure e hanno prodotto risposte simili nei macachi, che permanevano per almeno 70 giorni” secondo quanto emerge dal lavoro pubblicato. Infine, gli anticorpi prodotti nei macachi hanno neutralizzato concentrazioni di coronavirus simili a quelle osservate nel siero di pazienti che stavano superando l’infezione Covid-19. Gli scienziati hanno in programma di passare alla fase clinica della sperimentazione, quindi ai test sull’uomo, e il vaccino verrà denominato Hdt-301.

(Fonte: Adnkronos)

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