Psichiatria

Torna l’ora solare, l’esperto:
“Equilibri psico-fisici a rischio”

di oggisalute | 24 ottobre 2019 | pubblicato in Attualità
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Il cambio dell’ora in vista nella notte fra sabato e domenica, “rappresenta un rischio, un possibile attentato, una minaccia al mantenimento fisiologico del ritmo circadiano. Ma ci sono due modi di reagire: ci sono apparati mentali che sono vulnerabili e altri assolutamente resilienti. Nel primo caso, lo stress distrugge un equilibrio già precario, nel secondo caso smobilita riserve strategiche e si supera brillantemente questo momento di difficoltà. E penso che anche per la classe politica”, alle prese in queste ore con una difficile manovra economica, “valga lo stesso ragionamento: se un politico appartiene alla ‘fascia dei resilienti’ non avrà problemi con l’ora solare. Al contrario, se fa parte dei ‘deficienti’, intesi come coloro che hanno già un deficit provocato da stress e stanchezza, potrebbe subire qualche problema di affaticamento”. E’ quanto afferma all’Adnkronos Salute Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società italiana di psichiatria e docente di Psichiatria presso l’Università D’Annunzio di Chieti.

Il ritorno all’ora solare, con le lancette che dovranno essere spostate di 60 minuti indietro, riporta a “una delle questioni più importanti relative all’equilibrio psico-fisico degli esseri umani – spiega lo psichiatra – e cioè il rispetto dei ritmi biologici, che governano ogni nostra attività metabolica”.

“Per quanto riguarda l’attività cerebrale, il ritmo principale è quello circadiano, che alterna il sonno e la veglia alle fasi di luce e buio. Durante il sonno – spiega – si realizzano delle fondamentali attività restaurative e integrative delle energie che sono state spese durante la giornata, quindi un corretto ritmo circadiano è il più importante metro di misurazione delle condizioni di salute o di stress di un essere umano”.

“Se questo si interrompe, si altera, si hanno delle conseguenze dal punto di vista del funzionamento psichico: quelle connesse a un sonno che diventa non più ristoratore, con sonnolenza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria, diminuzione della motivazione a intraprendere percorsi psichici e portarli a conclusione, difficoltà di sintesi. Il nostro cervello, che è multitasking, per fare sintesi su tante cose ha bisogno di tanta energia mentale che può venire meno con un ritmo circadiano ‘aggredito’. Ma gli effetti si faranno sentire solo in chi è già provato”, assicura l’esperto.

(Fonte: Adnkronos)

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