Manovra

Professioni sanitarie, Grillo: “Non è sanatoria, salvato posto a 20 mila operatori”

di oggisalute | 27 dicembre 2018 | pubblicato in Attualità
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Dopo le polemiche sulla deroga in Manovra a quanti non hanno i titoli abilitanti per l’iscrizione agli albi delle professioni sanitarie, interviene il ministro della Salute Giulia Grillo. “Stop alla disinformazione sull’emendamento che salva il posto di lavoro a 20.000 operatori già presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private. Il Parlamento non ha approvato nessuna sanatoria per abusivi. Si dà la possibilità di continuare a esercitare a lavoratori con titoli validi fino all’approvazione della legge 3/2018 inserendoli in elenchi speciali. Non sarà un via libera per tutti, ma solo per chi dimostrerà di avere i titoli e di aver lavorato per almeno 36 mesi in 10 anni”, precisa Grillo in un post su Facebook.

“Non si toglie nulla a chi è iscritto agli albi delle professioni sanitarie e non si creano equipollenze. Non creiamo abusivi e finalmente si mette fine al caos prodotto da una giungla di corsi regionali che negli anni hanno creato situazioni incontrollabili. Grazie ai parlamentari, in particolare alla presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Marialucia Lorefice M5S e ai tecnici del ministero della Salute che hanno ascoltato decine di sigle sindacali e datoriali, Regioni e strutture sanitarie, per arrivare a un testo condiviso. Abbiamo evitato che 20.000 famiglie di lavoratori finissero in mezzo a una strada – rivendica – Questa è la realtà, tutto il resto è disinformazione”, conclude.

(Fonte: Adnkronos)

Commenti

  1. Fabio scrive:

    Se svolgere una professione sanitaria abusivamente è sempre stato reato, come può essere possibile che questi lavoratori “sanati” (come vengono adesso definiti) possono dimostrare di aver lavorato per molti anni, tramite p. Iva o addirittura dipendenti, senza avere un titolo, in strutture autorizzate dalle varie ASL, facendo fatture e dichiarazione dei redditi e non sono mai stati passibili di reato penale? Forse l’emendamento in oggetto non riguarda persone senza titoli, ma permette piuttosto a lavoratori “CON TITOLI ABILITANTI E DA SEMPRE RICONOSCIUTI DALLA LEGGE” e che negli anni hanno potuto svolgere il loro lavoro nel pieno della legalità e ora possono riprendere le loro attività, dopo che con la legge Lorenzin (forse anche questa fatta di fretta?…) si sono visti sbattere le porte in faccia con una legge al limite dell’anticostituzionalità. Notare per esempio che fino a luglio 2013 il Ministero della Salute aveva collocato il Massofisioterapista nel suo elenco delle professioni sanitarie, definendolo “Professione Sanitaria non riordinata prevista da norme vigenti”. Si parla di una figura nata nel lontano 1971, con una Legge dello Stato, la n.403/71 – tutt’ora vigente e mai modificata. Da lì in avanti nessun riordino anzi il rispolvero da parte di alcune regioni di un vecchio titolo di MCB (anche quello ancora da riordinare?…).Invito quindi a rileggere l’emendamento, a informarsi verso cui è rivolto e contemporaneamente a studiare le leggi e sentenze che negli anni sono venute a crearsi a causa di una politica poco coerente e molto confusionaria. Forse a quel punto si arriverà a capire che un emendamento del genere era importante quanto indispensabile per risolvere dei problemi gravi che i governi precedenti hanno creato negli ultimi anni.
    Si invita inoltre a rileggere la legge 8 Febbraio 1948, n. 47, con particolare attenzione agli articoli 11 e 13.

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