Padova

Massa di 3 centimetri nel cuore,
eseguito intervento pionieristico

di oggisalute | 2 agosto 2018 | pubblicato in Attualità
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Sarebbero dovuti intervenire con un’operazione a cuore aperto per salvarle la vita, ma l’equipe cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova ha optato per un intervento d’avanguardia e mininvasivo, eseguito in prima mondiale su una donna con una massa di 3 cm al cuore, scoperta grazie ad un ecocardiogramma che le aveva diagnosticato la presenza di un’anomalia intraventricolare sinistra. La paziente, di 70 anni, già sottoposta recentemente ad intervento a cuore aperto, sarebbe stata ad alto rischio per un nuovo intervento cardiochirurgico tradizionale.
Il team di Gino Gerosa del Centro Gallucci di Padova, dopo aver studiato attentamente il caso, ha scelto una soluzione “del tutto innovativa e mai attuata prima d’ora – fanno sapere dalla struttura – L’intervento è stato pianificato nei minimi dettagli vista la delicatezza della situazione ed è stata valutata la tecnica più idonea e micro-invasiva per l’asportazione della massa evitando l’intervento tradizionale a cuore aperto”. Il ministero della Salute ha autorizzato la Cardiochirurgia di Padova a procedere con la nuova tecnica di intervento. La procedura, eseguita a cuore battente, è stata senza l’ausilio del bypass cardiopolmonare totale, senza aprire il cuore e con il minor numero di incisioni possibili.
Si è intervenuti partendo da una minitoracotomia sinistra di soli 4 cm e si è riusciti ad inserire il catetere attraverso l’apice del cuore, al cui interno è stata fatta passare una cannula di aspirazione collegata ad una pompa centrifuga e ad un filtro che ha permesso – come un aspirapolvere – l’aspirazione ad alto flusso del materiale estraneo, inviato poi agli anatomopatologi. Il sangue aspirato dalla punta del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula, posta all’altezza dell’arteria femorale, mentre l’Ecmo (la macchina per l’ossigenazione extracorporea) garantiva la stabilizzazione della paziente.
Le immagini dell’interno del cuore durante l’operazione, arrivate direttamente ai chirurghi dall’ecocardiografia transesofagea in formato tridimensionale, hanno permesso la visione completa e ingrandita del cuore, durante tutto l’intervento. La procedura è durata circa 3 ore e il dispositivo utilizzato in questo caso specifico è un by-pass extracorporeo artero-arterioso: sistema AngioVAC. Indicato fino ad oggi solo per l’asportazione di masse intracardiache di destra e nel trombo-embolismo venoso sistemico e polmonare, “era già stato utilizzato nel nostro centro, maturando un’esperienza fin dal 2016, in ben 11 casi”, fanno sapere i sanitari. “Per la prima volta al mondo, ora, questo sistema è stato utilizzato anche per l’asportazione di masse ventricolari sinistre, sempre a cuore battente per via transapicale”, aggiungono. L’intervento è riuscito e la paziente di 70 anni ha avuto un rapido recupero.
(Fonte: Adnkronos)

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