La ricerca

Per ex bimbi maltrattati
più rischi di dipendenza da cocaina

di oggisalute | 26 luglio 2018 | pubblicato in Attualità
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Un forte stress da bambini può avere pesanti conseguenze nella vita adulta. Subire traumi nell’infanzia espone infatti a maggiori rischi di dipendenza dalla cocaina da grandi. E un ruolo importante in questo fenomeno sembra averlo il sistema immunitario. E’ quanto emerge da uno studio italiano, realizzato della Fondazione Santa Lucia Irccs in collaborazione con le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata, pubblicato su ‘Biological Psychiatry’.

I ricercatori hanno analizzato 40 persone in trattamento per dipendenza dalla cocaina, osservando che l’esposizione a questa sostanza aveva indotto un’alterazione nel funzionamento del sistema immunitario. Sorprendentemente, questa condizione era particolarmente marcata in chi, durante l’infanzia, aveva subito abusi e maltrattamenti.

“Il maltrattamento, soprattutto emotivo, provoca nel bambino uno stress capace di attivare una risposta infiammatoria abnorme e di alterare la maturazione del sistema immunitario, con una modifica permanente del suo funzionamento – spiega Valeria Carola, ricercatrice del Laboratorio di neurobiologia del comportamento dell’Irccs Santa Lucia e coordinatrice della ricerca – Dal momento che la cocaina si lega ai recettori Tlr4 del sistema immunitario per produrre i suoi effetti, questa particolare sensibilità del sistema immunitario rende il soggetto più esposto al rischio di dipendenza e di ricadute durante l’astinenza. In più – aggiunge – aumenta per il soggetto il rischio di malattie del sistema nervoso centrale indotte dall’abuso di sostanze, innanzitutto l’ictus”.

Attraverso l’osservazione incrociata di dati raccolti con analisi del sangue e delle funzioni biologiche del sistema nervoso centrale, i ricercatori hanno anche dimostrato che l’alterazione del sistema immunitario in età precoce contribuisce a modificare la formazione del sistema dopaminergico. In particolare, sono state riscontrate alterazioni funzionali nell’area tegmentale ventrale (Vta), una regione profonda del nostro cervello, da cui il sistema dopaminergico ha origine e che influisce sia sulle funzioni cognitive della persona che sulla regolazione dell’umore e delle proprietà gratificanti delle sostanze d’abuso.

L’analisi dei meccanismi fisiologici alla base del rapporto tra trauma precoce e tossicodipendenza fornisce anche suggerimenti pratici dal punto di vista terapeutico. “I risultati ci invitano a prendere in considerazione la possibilità di modulare farmacologicamente dei fattori infiammatori durante i percorsi di recupero dei soggetti con dipendenza – osserva Luisa Lo Iacono, ricercatrice dell’Università di Roma Sapienza e dell’Irccs Santa Lucia – In modelli animali abbiamo già constatato che la modulazione farmacologica della risposta infiammatoria è in grado di prevenire sia lo sviluppo di dipendenza che la ricaduta dopo un periodo di astinenza”.

Lo studio, spiegano i ricercatori, nasce dalla volontà di contribuire a un cambio di paradigma nella ricerca delle cause fisiologiche delle dipendenze. “A lungo si è ipotizzata come causa prioritaria la predisposizione genetica dell’individuo, che lasciava poche speranze alla possibilità di recupero. Oggi – sottolineano – stiamo riscontrando sempre più il ruolo chiave dei fattori ambientali e relazionali che, attraverso meccanismi epigenetici, ovvero di modifica nella lettura del nostro Dna, sono in grado di alterare determinate funzioni dell’organismo”. Il loro lavoro è stato finanziato dal ministero della Salute all’interno dei Progetti giovani ricercatori.

(Fonte: Adnkronos)

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