Il caso a Ferrara

La “carica” dei medici pensionati,
al via collaborazioni gratuite

di oggisalute | 31 maggio 2018 | pubblicato in Attualità
medici_Fg_3-3-4057726013

In pensione, ma non con le mani in mano. Se la ‘fuga’ dei medici che invecchiano spaventa la sanità italiana, in alcune strutture sono corsi ai ripari trovando il modo di aprire le porte a ‘camici bianchi’ pensionati, per impiegarli, gratuitamente e a titolo volontario, in incarichi di consulenza, assistenza, supervisione e ricerca. Il primato sembrerebbe spettare all’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna di Ferrara, che ha recepito la norma nazionale sulle collaborazioni volontarie producendo un regolamento aziendale ‘ad hoc’. Un testo che, spiegano all’Adnkronos Salute dalla struttura, fissa “termini e condizioni” per le collaborazioni dei medici pensionati.

Società scientifiche e sindacati da tempo hanno lanciato l’allarme sulla carenza di specialisti e medici di famiglia. “Per quanto riguarda gli specialisti, nei prossimi cinque anni (2018/2022) usciranno dal Ssn per pensionamento circa 30.000 medici ospedalieri, cui sono da aggiungere ulteriori 5.000 specialisti tra universitari e ambulatoriali convenzionati”, spiegava qualche tempo fa all’Adnkronos Salute Carlo Palermo, vice segretario nazionale Anaao Assomed. Quanto ai medici di famiglia, se tra 10 anni in 33 mila andranno in pensione, solo 11 mila new entry arriveranno a sostituirli: ci saranno circa 22 mila medici di famiglia in meno. Una situazione che, senza interventi mirati, pare destinata solo a peggiorare.

A Ferrara si è pensato così di aprire le porte ai professionisti esperti ormai in pensione: i camici bianchi over 65, “dietro un rimborso spese al massimo di 300 euro”, possono già fare consulenze, insegnare, ricoprire incarichi direttivi o dirigenziali e persino seguire progetti di ricerca. “Fin qui nessuno ancora ha fatto domanda – fanno sapere dall’Aou Sant’Anna – ma tutto è stato predisposto”.

A consentire l’operazione è un decreto legge nazionale (il 95 del 2012), poi convertito in legge, che disciplina queste collaborazioni: l’ospedale ha adottato un regolamento apposito, che apre anche a medici di altre amministrazioni pubbliche e soggetti privati, a titolo gratuito. L’obiettivo è quello di attrarre soggetti con una qualificata esperienza professionale. L’azienda, inoltre, dovrà valutare eventuali conflitti d’interesse per i singoli collaboratori.

(Fonte: Adnkronos)

Lascia un commento

Protezione anti-spam *