Studio pubblicato su "Science"

Solitari o “compagnoni”?
L’ormone dell’amore rende socievoli

di oggisalute | 2 ottobre 2017 | pubblicato in Attualità
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Perché è così divertente uscire con gli amici? Come mai esistono tipi amichevoli e compagnoni, ma anche ‘eremiti’ apparentemente allergici alle interazioni sociali? A spiegarlo è ora uno studio dei ricercatori della Stanford University School of Medicine, che ‘fotografa’ nel cervello le tappe della socializzazione e le sensazioni piacevoli innescate da questo tipo di attività. La chiave, spiegano su ‘Science’, sta ancora una volta nell’ormone dell’amore: l’ossitocina. E i risultati di questo lavoro mettono in luce potenziali modi per aiutare le persone dolorosamente ‘allergiche’ ai rapporti con gli altri, come chi soffre di autismo o schizofrenia.

“Il nostro studio rivela nuove intuizioni sul circuito del cervello alla base della ricompensa sociale, l’esperienza positiva che si sperimenta spesso quando incontriamo un vecchio amico o qualcuno che ci piace”, riferisce Robert Malenka, uno degli autori dello studio, firmato insieme a Lin Hung e altri colleghi. “Il circuito della ricompensa – ricorda – è fondamentale per la nostra sopravvivenza perché ci premia per fare cose che, durante la nostra storia evolutiva, si sono rivelate utili per migliorare la nostra possibilità di sopravvivenza, la riproduzione e la sopravvivenza della prole”. In pratica, “ci dice che cosa è buono, facendoci sentire bene”.

“Quando hai fame – spiega il ricercatore – il cibo ha un sapore fantastico. Quando hai sete, l’acqua è rinfrescante. Il sesso è qualcosa di fantastico quasi tutto il tempo. Uscire con gli amici conferisce un vantaggio in termini di sopravvivenza, riducendo il rischio di essere attaccati dai predatori e aumentando la possibilità di trovare un compagno; forse è utile anche per capire dove sono cibo e acqua”.

Poiché il sistema di ricompensa è così importante, si è conservato nel corso dell’evoluzione e per molti aspetti funziona allo stesso modo nei topi come negli esseri umani. Questo significa che i roditori sono validi modelli sperimentali per studiarlo. La componente più importante del circuito di ricompensa del cervello, evidenzia Malenka, è costituita da un tratto nervoso che corre da una struttura chiamata area tegmentale ventrale al nucleus accumbens. L’area tegmentale ventrale ospita un gruppo di neuroni le cui proiezioni al nucleo accumbens secernono una sostanza chiamata dopamina, che altera l’attività neuronale in questa regione.

La liberazione di dopamina nel nucleo accumbens può produrre un’ondata di piacere, segnalando al cervello che un particolare evento è utile per la sopravvivenza. Non solo, la liberazione della dopamina in questa regione e la cascata di eventi che si verificano porta il cervello a ricordare l’esperienza piacevole. I ricercatori però si sono chiesti cosa scatenasse il rilascio extra di dopamina, e la risposta è un’altra sostanza chimica: l’ossitocina. L’ormone dell’amore e delle coccole, fondamentale per costruire il legame madre-figlio e nell’amore romantico, torna alla ribalta anche nei rapporti sociali. Per la prima volta i ricercatori hanno mostrato che l’attività dei neuroni che secernono ossitocina si impenna durante le interazioni sociali nei topi. Interrompendola, si inibiscono i rapporti sociali degli animaletti. I ricercatori hanno anche dimostrato in che modo l’ossitocina secreta dai neuroni dell’area tegmentale ventrale ‘agiscono’ per accendere l’impulso a socializzare.

I risultati potrebbero aiutare a sviluppare farmaci ad hoc per chi soffre di condizioni che compromettono la socializzazione, auspica Malenka. Ma non solo. “Con così tanto odio e rabbia nel mondo – conclude – cosa potrebbe essere più importante di comprendere i meccanismi nel cervello che ci inducono a essere amichevoli con gli altri?”.

(Fonte: Adnkronos)

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