Giochi pericolosi

Allarme “Blue Whale” in Italia, si tratta di una bufala o il rischio è reale?

di oggisalute | 22 maggio 2017 | pubblicato in Attualità
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Una bufala o un rischio reale? La sfida autolesionistica via app del Blue Whale Challenge avrebbe coinvolto “almeno duemila i ragazzi italiani, e molti di essi sono racchiusi in un’età che va dai 16 ai 18 anni”. Lo affermano in una nota la psichiatra Donatella Marazziti e il sociologo Mario Campanella, del Comitato Scientifico della Fondazione sulle Neuroscienze Brf. Il presunto gioco ‘al suicidio’ consisterebbe nel contattare tramite profili falsi o anonimi sui social degli adolescenti proponendo loro una sfida attraverso 50 prove, di pericolosità crescente, cui non ci si può sottrarre, pena ritorsioni. Fra le prove, incisioni sulla pelle, selfie in situazioni pericolose, fino al suicidio finale. Un gioco elusivo, tanto che per qualcuno si tratterebbe di una bufala.

Non per La Fondazione sulle Neuroscienze Brf, però. “Si tratta di un effetto a cascata – si legge nella nota – L’effetto Raven è determinato da un’affiliazione di gruppo – scrivono Marazziti e Campanella – che si nutre del sistema apparentemente aggregativo e di una sensazione di condivisione macabra. Se si pensa che un adolescente su quattro ha pensieri di suicidio, fortunatamente transitori – proseguono – si comprende come questa sottomissione a un imperativo di massa agisca sui nuclei fondamentali del pensiero. Ci rivolgiamo al ministro Marco Minniti – concludono Marazziti e Campanella – affinché possa potenziare la polizia postale e i servizi dedicati ai pericoli sul web: i nostri adolescenti sono a forte rischio”.

(Fonte: Adnkronos)

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