Metodo "Stamina"

“Esportava all’estero il metodo Stamina”,
fermato Davide Vannoni

di oggisalute | 26 aprile 2017 | pubblicato in Attualità
davide_vannoni_ftg32

Da questa mattina Davide Vannoni, promotore del metodo Stamina, è in stato di fermo. A eseguire il provvedimento i Nas dei carabinieri che glielo hanno notificato nella sua abitazione, sulla collina torinese. A confermare lo stato di fermo il suo legale, Liborio Cataliotti, che ha precisato che è stato il suo stesso assistito a informarlo del nuovo provvedimento che sarebbe scattato per un pericolo di fuga.

Vannoni è accusato di avere praticato in Georgia il metodo Stamina, disconosciuto dalla comunità scientifica, su numerosi pazienti reclutati in Italia, che pagavano fino a 27 mila euro. I reati contestati al promotore del metodo Stamina sono l’associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, la truffa aggravata, la somministrazione di farmaci non conformi nella attività di trattamento di gravi malattie neurodegenerative.

Dalle intercettazioni, hanno spiegato gli investigatori, nelle ultime settimane sono emersi numerosi contatti volti a individuare una nuova località estera – dall’Ucraina alla Bielorussia, a Santo Domingo – dove riprendere l’attività per la quale Vannoni aveva già patteggiato una pena, così come con la biologa Erica Molino, anch’essa oggetto oggi di perquisizioni che hanno interessato inoltre una terza persona, Rosalinda La Barbera, presidente dell’associazione Prostamina Life, veicolo di reclutamento dei malati.

Il provvedimento di fermo per Vannoni è scattato perché risultava prossimo un suo allontanamento dal territorio nazionale. I clienti reclutati in Italia e curati in Georgia sarebbero una cinquantina. Dal Paese Usa Vannoni era stato allontanato lo scorso novembre a seguito di una segnalazione partita dalla Procura di Torino. Complessivamente le persone coinvolte nella nuova inchiesta, coordinata dal procuratore Vincenzo Pacileo, sarebbero meno di una decina. Tra questi figurerebbero alcuni collaboratori che hanno familiari affetti da patologie neurodegenerative.

(Fonte: Adnkronos)

Lascia un commento

Protezione anti-spam *