Studio dell'università Statale di Milano e di Verona

Staminali, la scoperta italiana:
nelle meningi una riserva di neuroni

di oggisalute | 24 novembre 2016 | pubblicato in Attualità
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La ricerca italiana ‘si spreme le meningi’, e in queste membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale scopre una fonte di nuovi neuroni per il cervello. Un ‘tesoretto’ di staminali che rappresentano una preziosa riserva potenzialmente in grado di dare origine a cellule nervose di ricambio. Lo studio, partito dall’università Statale di Milano e dall’università di Verona, è pubblicato su ‘Cell Stem Cell’ e apre nuove speranze nella terapia di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e la sclerosi multipla.

Il lavoro, multicentrico, ha coinvolto i 2 atenei italiani, l’Istituto di ricerca belga Vib, il German Cancer Research Center (Dkfz), l’Univesità di Antwerp in Belgio e lo Swiss Federal Institute of Technology. Gli scienziati hanno dimostrato che nelle meningi si nascondono delle staminali neurali. Queste cellule hanno origine durante lo sviluppo embrionale e dopo la nascita migrano dalle meningi all’interno del cervello, dove si trasformano in nuovi neuroni della corteccia encefalica, capaci di connettersi e comunicare con i circuiti neuronali già esistenti. “Questa ricerca aggiunge un importante tassello nella comprensione degli eventi che contribuiscono alla formazione dei neuroni del nostro cervello, rivelando che anche dopo la nascita vengono aggiunti nuovi neuroni nella corteccia encefalica”, spiegano gli autori.

I risultati – sottolineano dall’università degli Studi di Milano – sono il frutto di un progetto ideato da Francesco Bifari del Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina Traslazionale dell’ateneo meneghino, e di Ilaria Decimo dell’università di Verona, portato avanti con successo dal team internazionale. La dimostrazione della presenza nelle meningi di staminali neurali, le cellule che assicurano la rigenerazione di nuovi neuroni, potrebbe assumere secondo i ricercatori “un significato molto importante per lo sviluppo di terapie per la cura delle malattie neurodegenerative”.

“Il prossimo passo – precisa Bifari – sarà studiare il ruolo delle cellule staminali delle meningi nelle malattie in cui i neuroni sono danneggiati, quali ad esempio la sclerosi multipla, la lesione del midollo spinale e la malattia di Alzheimer”.

(Fonte: Adnkronos)

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