Lo rivela un rapporto Censis

Fecondazione assistita, il 35% delle coppie paga di tasca propria

di oggisalute | 18 maggio 2016 | pubblicato in Attualità
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Per avere un figlio con l’aiuto della medicina il 35% delle coppie con problemi di infertilità paga di tasca propria i trattamenti. Per il 14% invece i costi della Pma sono stati sostenuti dal Servizio sanitario regionale, mentre il 49% ha pagato il ticket. Per chi ha sostenuto la spesa personalmente, il costo si è aggirato intorno ai 4.000 euro (4.200 euro al Nord, 5.200 al Centro, 2.900 al Sud). Per chi ha pagato il ticket presso centri pubblici e privati convenzionati, l’esborso è stato in media di 340 euro (280 euro al Nord, 700 al Centro, 370 al Sud).

È il quadro tracciato dalla ricerca ‘Diventare genitori oggi: il punto di vista delle coppie in Pma’, presentata a Roma e realizzata dal Censis in collaborazione con la Fondazione Ibsa a 8 anni di distanza dalla prima indagine sul tema.

Sono state intervistate 361 coppie seguite da 23 centri specializzati in tutta Italia. Innanzitutto gli aspiranti genitori appaiono sempre più maturi, istruiti e occupati stabilmente. Aumenta infatti l’età media sia dell’uomo (dai 37,7 anni del 2008 ai 39,8 anni del 2016) che della donna (da 35,3 a 36,7 anni), il livello di istruzione è più elevato e la condizione professionale più stabile. Sono coppie che cercano di avere un figlio mediamente da 3,9 anni e i primi dubbi in relazione alla difficoltà di ottenere una gravidanza sono intervenuti dopo 15,5 mesi di tentativi (un tempo più lungo rispetto ai 12,2 mesi del 2008). Si allunga anche il tempo che intercorre tra i primi dubbi e la scelta di rivolgersi al medico (10,9 mesi contro i 9,2 mesi del 2008).

I tempi di attesa per accedere ai trattamenti variano in base alla tipologia del centro scelto. Il 33% delle coppie ha atteso in media meno di 3 mesi prima di iniziare la terapia (si sale al 49% nel caso delle coppie che si sono rivolte a centri privati), il 26% ha atteso tra i 3 e i 6 mesi (si sale al 41% nel caso di pazienti in cura presso strutture private convenzionate), il 24% ha iniziato i trattamenti dopo 6-11 mesi (si sale al 32% tra le coppie in cura presso centri pubblici), il 17% ha atteso un anno e oltre prima di accedere ai trattamenti (la percentuale aumenta al 29% tra chi si è rivolto al pubblico).

“Le coppie impegnate in un percorso di Pma cominciano sempre più tardi a cercare una gravidanza, il che impatta sulle possibilità di successo delle tecniche: la percentuale di gravidanze sulle coppie trattate, considerando tutte le tecniche, è attestata intorno al 22%”, ha detto Ketty Vaccaro, responsabile dell’area Welfare e Salute del Censis. “Sono coppie privilegiate sotto il profilo sociale ed economico, il che fa supporre che l’accesso al percorso sia difficile, se non precluso, a chi ha meno risorse e livelli di istruzione più bassi. Per queste coppie il percorso di Pma appare più lungo e complesso ed è comunque fortemente differenziato a livello territoriale, anche a causa di una offerta caratterizzata dalla prevalenza di strutture private”.

“Portare informazione e nuove chiavi di lettura vuol dire contribuire a trovare soluzioni ai problemi che affliggono ancora troppe coppie. Questa nuova ricerca non esaurisce l’impegno della Fondazione Ibsa in questo ambito, continueremo a sostenere nuovi progetti per migliorare gli aspetti medico-sociali della vita dei futuri genitori”, commenta Giuseppe Zizzo, segretario della Fondazione Ibsa.

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