La parola al Centro di Ecologia della Nutrizione

Dieta vegetariana nemica dell’ambiente? “Teorie assurde”

di oggisalute | 21 dicembre 2015 | pubblicato in Attualità
vegetariani

La dieta vegetariana è davvero nemica dell’ambiente? La pancetta ha un minore impatto ambientale rispetto all’insalata a parità di calorie? Queste alcuni degli interrogativi sollevati in questi giorni da nutrizionisti e biologi. Prova a rispondere il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione (Neic).

“Il problema di base in questo ragionamento – spiega il Neic in un comunicato – è l’assurdità di mettere a confronto l’impatto ‘a parità di calorie’ di due cibi con contenuto calorico diversissimo: sarebbe come dire che bere 1 litro di acqua ha un impatto infinitamente maggiore del mangiare 1 etto di pancetta ‘a parità di calorie’, visto che l’acqua ha un contenuto calorico nullo. Ma in una normale dieta quotidiana il fabbisogno calorico non si ricava né dall’acqua, né dalle verdure: da queste ultime si ottengono la fibra, vitamine, minerali, fitocomposti, tanti micro e macro nutrienti utili, anzi indispensabili, alla nostra salute. Non è alla verdura che ricorriamo per raggiungere la quota calorica necessaria, ma ai cereali, ai legumi, alla frutta secca e semi, all’olio”.

“Al contrario, – prosegue la nota – un ampio (ma non irrealistico) consumo di verdura ci aiuta proprio a evitare l’eccesso di calorie, facendoci raggiungere prima il senso di sazietà, grazie all’elevato contenuto di fibra. Un incremento del consumo di verdura è necessario in qualsiasi regime alimentare, in quanto nell’odierna dieta media questi importanti alimenti vengono contemplati in quantità esigue, incompatibili con una sana ed equilibrata alimentazione. Questo però non significa che una data quantità di un alimento molto calorico – come può essere la pancetta, o un altro insaccato, o i formaggi – vada sostituita con una quantità 28 volte maggiore di un cibo che ha 28 volte meno calorie. E’ chiaro che ragionando in questo modo si possono “dimostrare” tesi assurde, perché si assume un consumo irrealistico di verdura”.

“Il numero 28 non è stato citato a caso: – spiegano i nutrizionisti del Neic – è esattamente il rapporto fra le calorie di 100 g di pancetta rispetto alle calorie di 100 g di insalata. Un etto di pancetta contiene circa 400 calorie, un etto di insalata 14. Quindi per ottenere 400 calorie dall’insalata ne dovremmo consumare quasi 3 kg! Ma chi si sognerebbe mai di compiere un’azione del genere? Un ragionamento simile vale anche per la altre verdure, per esempio le zucchine: nessuno consumerebbe mai 4 kg di zucchine per ottenere le stesse calorie di un etto di pancetta. Sarebbe semplicemente impossibile”.

“Quello che va invece confrontato – si legge ancora nel comunicato – sono due diete giornaliere complete, una 100% vegetale e una con una grande componente di cibi animali a parità di calorie: in quel caso è palese – ed è stato dimostrato da tanti studi degli ultimi decenni e mai smentito – che l’impatto di quella a base di cibi animali è molto più alto di quella 100% vegetale, da ogni punto di vista: emissioni di gas serra, consumo di acqua, di energia, di suolo”.

“Non esiste dunque alcun conflitto tra salute umana ed ecologia, – concludono dal Neic – anzi, è vero il contrario, e questo è stato di recente affermato in modo esplicito dal Dietary Guidelines Advisory Committee, il Comitato del dipartimento per la salute e del dipartimento per l’agricoltura del governo degli USA, sulla base dei più quotati studi scientifici pubblicati tra il 2000 e il 2015. Il comitato afferma che: tutti gli studi erano concordi nel dimostrare che maggiori consumi di cibi animali sono associati a un maggior impatto sull’ambiente, mentre maggiori consumi di cibi vegetali sono associati a un minor impatto; gli studi erano concordi nel sostenere che le diete che promuovono una miglior salute promuovono anche la sostenibilità; gli studi hanno mostrato che diete più sane che seguono le linee guida sono più sostenibili ambientalmente rispetto a quelle tipiche consumate dalla popolazione”.

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