Disturbi alimentari, raccolta fondi per una piattaforma d’aiuto

di oggisalute | 25 settembre 2015 | pubblicato in Attualità
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Immagini come quelle viste nei giorni scorsi di Jodi Cahill, la ragazza australiana diventata anoressica dopo quattro anni in cui ha scoperto di avere lo stesso padre di sua madre, vittima in casa di ripetute violenze, riportano alla ribalta sulle cronache internazionali il tema dei disturbi alimentari.

Un argomento dove dal 2014 in Italia una Onlus con sede a Roma, ‘Never Give Up’, si sta battendo per sollevare quel velo che cela situazioni di disagio personale e spesso sottaciute. Un grande progetto in tal senso è ormai in dirittura di arrivo: la creazione di una piattaforma web in grado di essere un punto di incontro e scambio, per favorire la possibilità di ricevere aiuto, di relazionarsi e di concretizzare una via di uscita.

L’associazione si è appoggiata fino a oggi su forme di autofinanziamento, tra cui il crowdfunding, ovvero la raccolta di donazioni tramite la rete: al momento mancano soltanto poco più di 9.700 euro per raggiungere il budget necessario per la progettazione e la messa online di questa nuova opportunità. Su 35mila euro preventivati infatti ne sono già stati messi insieme 25.233 quando la campagna verrà chiusa tra dodici giorni. La Onlus, presieduta da Stefania Sinesi, psicologa clinica e PhD in Psicologia Dinamica e Clinica, si è affidata per la raccolta fondi alla piattaforma Eppela, nata nel 2011 e prima in Italia in questo specifico settore.

Al momento tra i benefattori (si possono versare quote da pochi euro a centinaia, secondo le disponibilità) ci sono anche alcune decine di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo tra cui Aurora Ruffino, la celebre ‘Cris’ della serie ‘Braccialetti Rossi’: “Avevo ricevuto lettere di ragazzi che soffrivano dello stesso disturbo del mio personaggio – spiega la giovane attrice in un video promozionale per l’associazione – parlavano del loro dolore e chiedevano un aiuto concreto. Mi trovavo in difficoltà perché non sapevo gestire questa situazione, non avendo le competenze di un medico o di uno psicologo. Per questo ho conosciuto ‘Never Give Up’: mi hanno parlato dei loro progetti tra cui la piattaforma web di supporto”. Da lì il sostegno a questa campagna.

Alcuni dati per leggere il fenomeno. Solo il 10% delle persone affette da anoressia e bulimia hanno il coraggio di aprirsi e descrivere la loro situazione. Addirittura in rete si possono trovare siti internet che incentivano a cadere in queste situazioni critiche. A tutto questo la dottoressa Sinesi assieme al suo staff non è voluta restare immobile e, con le moderne forme di autofinanziamento, è arrivata a un passo da un’azione davvero concreta.

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