Si è chiuso il congresso "Etna Cuore 2015"

A Catania esperti a confronto
sulle malattie del cuore VIDEO-FOTO

di giulio giallombardo | 5 febbraio 2015 | pubblicato in Cure e terapie
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Si è chiuso a Catania, dopo tre intense giornate di lavoro, il congresso “Etna Cuore 2015”. Dal 2 al 4 febbraio esperti provenienti da ogni parte d’Italia si sono riuniti nelle sale dell’Hotel Excelsior per fare il punto su tutte le novità terapeutiche in campo cardiologico. Tanti gli argomenti trattati in quello che è stato un ricco evento formativo dal taglio prevalentemente clinico, con una finalità didattica e pratica. Dieci simposi e sei letture magistrali che hanno abbracciato tutti gli argomenti di studio del cuore: dall’ipertensione alla cardiopatia ischemica, dalla cardiologia interventistica strutturale all’aritmologia, fino alle nuove tecniche d’imaging.

L’evento formativo, a cui hanno partecipato centinaia di professionisti, è stato fortemente voluto da Giacomo Chiarandà, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia con Utic ed Emodinamica dell’ospedale Gravina di Caltagirone, nonché presidente del convegno. “Sono state tre giornate di confronto su tutte le novità terapeutiche in campo – ha spiegato Chiarandà a Oggisalute – . La scelta di Catania non è casuale, qui abbiamo tanti punti d’eccellenza, come ad esempio, l’ospedale Ferrarotto, uno dei massimi centri italiani e forse anche europei, specializzato nella terapia della sostituzione percutanea delle valvole”.

Uno dei simposi è stato dedicato anche ai sintomi delle patologie del cuore. “Oggi i medici – spiega ancora Chiarandà – fanno molta più strumentale e meno clinica, il paziente non sa più perché si ricovera in ospedale. Si fanno tutti i controlli, ma spesso s’ignorano i sintomi. Occorre, dunque, indagare meglio la sintomatologia per arrivare ad una corretta diagnosi. La clinica, dunque, come protagonista della cardiologia”.

Presente al congresso anche Michele Gulizia, presidente dell’Associazione nazionale dei cardiologi ospedalieri (Anmco), che ha tenuto una lettura magistrale sull’importanza del target colesterolemico nel paziente cardiologico e su come affrontare il suo mancato raggiungimento. “Molti oggi sono i target per cercare di mantenere il paziente, non solo in vita, ma anche con una buona qualità della vita, – ha spiegato Gulizia – uno dei più importanti è stato presentato nello studio ‘Improve-it’, che ha dimostrato quanto sia essenziale raggiungere il target colesterolemico nel paziente ad alto rischio cardiovascolare per prevenire l’insorgenza di malattie come infarti, stroke o ictus cerebrali”.

 

Commenti

  1. Alex Carbonaro scrive:

    Complimenti a giacomo Chiaranda
    Per un evento ricco di temi e di personalità
    Di grande esperienza
    Bravo !!!

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