Intervista al neo direttore dell’Asp di Caltanissetta

Muos, tumori e controllo sul territorio:
le sfide di Carmelo Iacono

di giulio giallombardo | 9 ottobre 2014 | pubblicato in Attualità
iaconocarmelor

Tra le recenti nomine dei manager della sanità siciliana, quella di Carmelo Iacono è forse la più “pesante”. Scelto dal governatore Rosario Crocetta per guidare l’Asp di Caltanissetta, il direttore dell’unità operativa di Oncologia dell’ospedale di Ragusa, avrà un compito non facile: quello di gestire un territorio che vede all’orizzonte l’ombra del Muos e pieno di siti industriali dismessi, tra cui l’ex miniera di Bosco Palo, a San Cataldo. Su tutto pesa, inoltre, l’alto tasso di tumori diffusi tra la popolazione della provincia nissena.

Del resto, lo stesso Crocetta, nel corso della presentazione dei nuovi manager della sanità, è stato chiaro: “In virtù delle problematiche del Muos e dei siti industriali, all’Asp di Caltanissetta abbiamo deciso di nominare l’oncologo Carmelo Iacono”. Scelta sposata anche dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino.

Si aspettava questo incarico da parte del presidente della Regione?

“A dire il vero no, ma mi gratifica molto. Per me è una nuova sfida in un territorio difficile. Dovrò mettere in campo la mia professionalità al servizio, prima di tutto, dei cittadini. È la cosa più importante”.

In che modo la sua professione di oncologo potrà essere utile al territorio?

“Il presidente Crocetta e l’assessore Borsellino mi hanno nominato per il mio curriculum e per l’esperienza maturata nel campo dell’oncologia. Il nostro territorio è sotto osservazione e hanno ritenuto che l’esperienza di un oncologo possa servire a portare dei benefici. A Ragusa ho lavorato a stretto contatto con i colleghi di Caltanissetta, la mia dunque è una conoscenza indiretta del territorio, ma sono sicuro che troverò figure professionali che mi aiuteranno a trovare soluzioni alle tante criticità che dovrò affrontare”.

Esperti e cittadini sostengono che il Muos possa recare danno alla salute, come affronterà il problema?

“Io sono un clinico, ho partecipato a molti studi di ricerca, quello che posso dire è che bisogna basarsi su dati scientifici. Io ritengo che il problema principale sia di comunicazione. La vicenda, secondo me, non va sopravvalutata, né sottovalutata, ma va affrontata basandosi su dati certi. È certamente un argomento che approfondiremo sia con la popolazione, sia con gli amministratori, per confrontarci e trovare insieme delle soluzioni utili per tutti, in particolar modo per i residenti”.

Quali strategie prevede per contrastare l’alto tasso di tumori nel territorio?

“So che è stato attivato il registro tumori di Caltanissetta, affiliato a quello di Ragusa, su cui abbiamo una notevole esperienza. Partiamo da questi numeri e vediamo quali sono le patologie più incidenti. Avvieremo un’azione preventiva, con screening per le diagnosi precoci, e agiremo anche sul territorio, dove l’Asp ha competenza di controllo. Solo muovendoci a 360 gradi, potremo risolvere le criticità”.

Commenti

  1. […] che, per ovvi motivi, mal si presta allo scopo. Il Corriere avrebbe fatto bene a menzionare i dati tumorali degli abitanti di queste zone e scrivere che sono molto più alti della media nazionale. Il […]

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