Al Campus di Ematologia di "Villa Sofia-V.Cercello"

A Palermo biobanca per le cellule
staminali unica in Italia

di oggisalute | 9 settembre 2014 | pubblicato in Attualità
biobanca villa sofia

È l’unico centro in Italia, nell’ambito della sanità pubblica, ad avere attivato una biobanca per la raccolta e la conservazione di cellule da fluido amniotico.

È attiva con successo presso il Campus di Ematologia “Franco e Piera Cutino” degli Ospedali Riuniti di Palermo “Villa Sofia – V.Cervello”, la prima Banca delle Cellule Staminali Mesenchimali. È nata nel 2010 da una sinergia fra l’Assessorato Regionale alla Sanità, la Fondazione Cutino, il Laboratorio dell’Unità operativa di Ematologia per le Malattie Rare del Sangue e degli Organi Ematopoietici dell’Azienda Villa Sofia-Cervello.

Una biobanca è una struttura per la raccolta e la conservazione di biomateriale umano utilizzabile per la ricerca e per la diagnosi biomolecolare, con finalità prevalentemente di studio, ma anche con rilevanti implicazioni di tipo clinico-diagnostico. Implementare una banca di tessuti congelati significa garantire l’utilizzo futuro del tessuto conservato per mezzo di biotecnologie innovative, rese così disponibili a beneficio della ricerca scientifica. Questo orizzonte caratterizza la Banca delle Cellule Staminali Mesenchimali. Le Msc sono precursori pluripotenti con elevata capacità proliferativa, in grado di differenziarsi in tessuto osseo, cartilagineo ed adiposo.

Per le loro proprietà, sono utilizzate con successo nella medicina rigenerativa e nel trapianto di midollo. Tali cellule possono essere prelevate ed isolate dal midollo osseo, dal sangue cordonale, dal sangue periferico, dal tessuto adiposo, e dal fluido amniotico. Proprio quest’ultime, sono l’oggetto di studio della Banca delle Cellule Staminali Mesenchimali. “Le cellule fetali  – spiega il professore Aurelio Maggio, referente per la Banca presso l’Ematologia II –   vengono isolate dal fluido amniotico che le future mamme, previo consenso informato, scelgono di donare alla nostra Banca. Si tratta dei primi 3 ml di fluido amniotico, che non possono essere utilizzati per la diagnosi prenatale. Il prelievo avviene durante l’amniocentesi, senza modificare le procedure. I prodotti cellulari ottenuti in futuro potranno essere utilizzati nelle malattie autoimmuni ed infiammatorie croniche, nei trapianti allogenici di midollo nell’adulto, in medicina rigenerativa, nel trapianto in utero per emoglobinopatie e malattie ereditarie congenite, ed in terapia genica”.

L’obiettivo dei ricercatori della Fondazione Cutino e dell’Ematologia II dell’Ospedale “V.Cervello” è quello di gestire e potenziare la Biobanca di Msc fetali secondo gli standard internazionali, per la caratterizzazione e l’espansione delle cellule staminali, al fine di condividere i protocolli ed il know-how acquisito. “In questi anni – aggiunge Maggio – sono stati raccolti oltre 200 fluidi amniotici. Il 60% dei campioni ha già passato tutti i test ed è stato trasferito alla conservazione definitiva; il restante 40% è in quarantena, in attesa dei risultati di sterilità ed assenza di patologia. Solo il 4,5% dei campioni è risultato non idoneo”.

“Il Campus di Ematologia ‘Franco e Piera Cutino’ – afferma Gervasio Venuti, direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello –  si conferma ancora una volta polo di eccellenza in Italia sul fronte dello studio e della ricerca per le talassemie e le emoglobinopatie. La Biobanca per le Cellule Staminali Mesenchimali, unica nel suo genere, offre un contributo fondamentale nel campo della medicina rigenerativa e del trapianto di midollo, aprendo opportunità finora inesplorate. Una grande opportunità dovuta all’impegno e alla professionalità del Direttore, il professore Aurelio Maggio, della sua equipe e della Fondazione Cutino”.

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