Midollo osseo, Sant’Orsola primo in Italia per trapianti da non familiare

di oggisalute | 23 aprile 2014 | pubblicato in Attualità

Sant’Orsola, primo centro in Italia per numero di trapianti di cellule staminali emopoietiche (responsabili della produzione dei globuli bianchi, globuli rossi e piastrine) da donatore compatibile non familiare. In tutto 38 nel 2013: 15 da midollo osseo, 18 da sangue periferico stimolato con fattore di crescita e 5 da cordone ombelicale, procedura quest’ultima per cui il Sant’Orsola è punto di riferimento nazionale. Terapie che aumentano il numero di pazienti con tumori del sangue (le leucemie acute innanzitutto, ma anche i linfomi e i mielomi, ndr) che possono fruire del trapianto allogenico e trarne beneficio in termini di guarigione.

Il donatore per un trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche può essere un familiare. Nel caso di un fratello o sorella la probabilità di compatibilità con il paziente è del 25%. La riduzione del numero di fratelli nelle famiglie italiane e di tutto l’Occidente, in generale, ha reso sempre più spesso necessario il ricorso ai donatori non familiari individuati all’interno del Registro Wmda (World Marrow Donor Association), una organizzazione internazionale che raccoglie 23 milioni di potenziali donatori e che ha consentito oltre 21mila trapianti nel 2013.

Le sorgenti di cellule staminali per il trapianto allogenico sono il midollo osseo, il sangue periferico stimolato con fattore di crescita e il cordone ombelicale. Il Registro italiano donatori midollo osseo (Ibmdr) con sede a Genova, presso l’Ospedale Galliera, fa da sportello ai Centri trapianti anche per la ricerca di cellule staminali del cordone ombelicale. L’Ematologia del Sant’Orsola di Bologna è leader nazionale per quest’ultimo trapianto.

I trapianti di cellule staminali emopoietiche in pazienti adulti vengono eseguiti nell’Ematologia del Policlinico Sant’Orsola diretta da Michele Cavo, nell’ambito dell’attività clinica del programma di cui è responsabile Giuseppe Bandini. “Siamo molto soddisfatti – spiega Francesca Bonifazi, medico ematologo referente del Registro per Bologna – perché sempre più spesso si riesce a trovare il donatore di cui il paziente ha necessità: grazie ai progressi effettuati la probabilità di trovare un donatore non familiare adulto o di cordone ombelicale è ormai superiore al 90%”.

Lascia un commento

Protezione anti-spam *