L'insufficienza renale costringe i pazienti a dialisi, solo il 20% accede al trapianto

Un italiano su 10 ha problemi renali e necessita di dialisi
Il caso virtuoso del Piemonte

di oggisalute | 12 marzo 2014 | pubblicato in Cure e terapie
dialisi

Ad avere problemi ai reni è quasi un italiano su dieci, il 9 per cento, per l’esattezza, ovvero quattro milioni di persone. A sostenerlo è un recente studio della Sin, la Società italiana di nefrologia, condotto con la Simg, Società italiana di medicina generale. Nel solo Piemonte circa 700 pazienti ogni anno giungono ad una insufficienza renale che necessita di una terapia sostitutiva. Questa incidenza corrisponde a circa 160-170 casi per milione di abitanti all’anno ed è sovrapponibile alla media italiana. Circa il 20 per cento di questi pazienti ha indicazione al trapianto renale mentre i rimanenti devono essere trattati a vita con la dialisi.

Nel corso degli ultimi cinque anni nella Regione Piemonte i pazienti in trattamento dialitico sono risultati stabili con una prevalenza di circa 700 per milione di abitanti, in controtendenza rispetto alla media nazionale che è salita a circa 800. Questo risultato è stato reso possibile dall’elevato numero di trapianti eseguiti in Piemonte (il Centro trapianti di rene dell’ospedale Molinette di Torino risulta il primo in Italia per numeri e per sopravvivenza) e dall’attenzione alla prevenzione della Rete nefrologica piemontese e può ulteriormente essere migliorato dall’attuazione della delibera MaReA (Malattia renale avanzata). L’attuazione di tale delibera consentirà di ridurre i tempi di iscrizione in lista trapianto anche grazie al prossimo avvio del programma di trapianto preventivo – cioè prima che il paziente debba cominciare la dialisi – da donatore deceduto, all’incremento di quello da donatore vivente e all’incremento delle attività rivolte alla prevenzione delle complicanze, al rallentamento della progressione e alla terapia conservativa della malattia renale cronica.

Grazie all’attività della Rete nefrologica piemontese che, caso unico in Italia, può contare in tutte le strutture del territorio di uno specifico ambulatorio per la malattia renale avanzata, di un ambulatorio trapianti e di un supporto sia psicologico che dietologico, alle Molinette si è in grado di avviare dal prossimo giugno l’attività di trapianto preventivo (prima dell’inizio della dialisi). La Regione Piemonte sarà dunque con la Toscana una delle prime regioni italiane a fornire questa opportunità ai propri pazienti. Gli attuali flussi di pazienti fanno pensare che a quella data tutti i centri piemontesi avranno pazienti pronti per essere trapiantati nel predialisi. Questo senza aver trascurato l’attività a favore dei pazienti già in trattamento sostitutivo ma in aggiunta a questa. Nel primo trimestre del 2014 la stima è di 64 pazienti iscritti al trapianto nella nostra regione che costituisce il massimo storico.

Grazie al numero di trapianti che si mantiene elevato (199 trapianti nel 2013), possiamo anche dare un ulteriore aiuto ai pazienti già in lista trapianto: nella nostra Regione ad oggi viene considerato un tempo limite per l’attesa pari a cinque anni. Quei pochi pazienti che non trovano un organo in questo tempo vengono favoriti con uno specifico programma che li porta rapidamente al trapianto. Da giugno tutto questo avverrà già dopo quattro anni. Un altro dato numerico rilevante riguarda i trapianti da vivente programmati: nel primo quadrimestre 2014 sono oltre 10, che costituirà il nuovo massimo storico per il Piemonte.

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