L'Agenzia Italiana del Farmaco

I consigli dell’AIFA sull’utilizzo dei farmaci in estate

di oggisalute | 11 luglio 2012 | pubblicato in Prevenzione
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Con l’arrivo dell’estate e la maggiore esposizione ai raggi solari e alle alte temperature, occhio ai farmaci: l’Agenzia Italiana del Farmaco consiglia una cautela particolare, perchè la calura estiva e la maggiore intensità dei raggi ultravioletti possono incidere sull’integrità, l’efficacia e la non pericolosità dei prodotti.

Ecco quindi il dossier messo a punto dall’Aifa, a partire da conservazione e trasporto: “Per essere certo di conservare il medicinale nel
modo corretto – si legge nel documento – leggi attentamente le modalita’ di conservazione indicate nelle informazioni del prodotto. Qualora queste non siano specificate, conserva il medicinale in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25 gradi”.

“Nel caso non sia possibile conservarlo in frigo – prosegue il dossier – e, in caso di viaggi o soggiorni fuori casa, trasportalo in un contenitore termico. Agenti atmosferici come eccessiva luce e/o sbalzi di temperatura possono infatti deteriorare i medicinali. Evita
sempre, comunque, di esporli a fonti di calore e a irradiazione solare diretta”.

Se si utilizzano farmaci in forma pressurizzata (spray), “evitane l’esposizione al sole o a temperature elevate e utilizza contenitori termici per il trasporto”. Se si soffre di una patologia cronica come il diabete o di una malattia cardiaca, “un’alterazione di una dose
di un farmaco fondamentale, come l’insulina o la nitroglicerina, può essere rischiosa. Ricorda che i farmaci a base di insulina vanno conservati in frigorifero (una volta aperti, tuttavia, possono essere conservati a temperatura ambiente). In caso di lunghi viaggi trasportali in una borsa termica che li mantenga alla giusta temperatura. Presta particolare attenzione anche con gli antiepilettici e gli anticoagulanti”.

Anche farmaci comuni possono produrre effetti potenzialmente dannosi. “Alcune alterazioni che potrebbero verificarsi in antibiotici e/o aspirina potrebbero causare danni ai reni o allo stomaco. Ma non è tutto: una crema a base di idrocortisone, ad esempio, per effetto del calore potrebbe separarsi nei suoi componenti e perdere di efficacia. Qualsiasi tipo di striscia per test diagnostici, come ad esempio quelle utilizzate per verificare i livelli di zucchero nel sangue, la gravidanza o l’ovulazione, è estremamente sensibile all’umidità, che potrebbe causare la diluizione del liquido di prova e dare una lettura non corretta”.

Persino i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali che contengono ormoni “sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Questi sono spesso a base di proteine, che per effetto del calore cambiano proprietà”. “Se devi affrontare un lungo viaggio in auto – prosegue l’Aifa – trasporta i farmaci nell’abitacolo condizionato e/o in un contenitore termico. Evita invece il bagagliaio che potrebbe surriscaldarsi eccessivamente”.

Qualora l’aspetto del medicinale che si utilizza abitualmente appaia diverso dal solito o presenti dei difetti (presenza di particelle solide in sospensione o sul fondo, cambio di colore o odore, modifica di consistenza), “consulta operatori sanitari qualificati prima di assumerlo. Tieni presente che non sempre l’aspetto, l’odore o il colore del medicinale rivelano se si è verificata un’alterazione. Pertanto non assumerlo se hai dubbi sull’integrità del prodotto”.

Nonostante il nome, l’armadietto dei medicinali “è spesso il posto peggiore per conservare i farmaci a causa dell’umidità elevata frequente in bagno. Conserva i farmaci in un luogo fresco e asciutto, come un armadio di tela in un ripostiglio, in camera da letto o anche in un mobile da cucina lontano da fonti di calore. Individua uno scaffale a un’altezza di sicurezza fuori dalla portata di bambini o animali domestici”.

Infine, farmaci e sole: “Alcuni principi attivi, se utilizzati in condizioni climatiche caratterizzate da alte temperature, possono provocare o potenziare sintomi connessi all’ipertermia. Per alcuni farmaci, l’interazione con il caldo ambientale risulta dall’azione diretta del farmaco ed è quindi strettamente correlata all’effetto terapeutico; per altre sostanze, l’interazione negativa con le alte temperature risulta da effetti farmacologici indiretti”.

Intorno agli occhi, nel periodo estivo, “non utilizzare prodotti che con il calore potrebbero entrare a contatto con la superficie oculare (creme o pomate non idonee all’uso oftalmico)”. Infine, l’invito a segnalare al medico “qualsiasi malessere, anche lieve, in concomitanza con una terapia farmacologica, perchè non tutti i farmaci possono avere effetti facilmente correlabili al caldo”.

Commenti

  1. Amedar scrive:

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